L’emergenza italiana? Stadi

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Di cosa ha bisogno l’Italia? Di nuovi stadi, a quanto pare. O forse, di questi hanno bisogno i facoltosi proprietari delle squadre di calcio, ormai diventate meri veicoli di business cementizio.

Dopo il regalo del Comune di Torino alla Juve – non fatene una questione di tifo, non siate così stupidi – è la volta dello stadio del Milan al Portello.

Il Comitato esecutivo di Fondazione Fiera Milano, dopo sei mesi di trattative, ha infatti deciso di accettare l’offerta del club rossonero dando di fatto il via libera alla costruzione del nuovo impianto

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Per quanto riguarda l’accordo, oltre a caricarsi in toto degli interventi di bonifica del sottosuolo – spesa tra i 15 e i 20 milioni), il Milan ha deciso di alzare l’offerta portando dai 3,5 milioni all’anno per 50 anni a 3,95 milioni all’anno per 50 anni l’esborso per l’affitto dei suoli. In sostanza, il conto totale, che arriva a 217,5 milioni, bonifica compresa, è lievitato di 22 milioni e messo in 50 anni. L’acquirente rivale, il gruppo bergamasco Vitali con la sua proposta di realizzare una Milano Alta, si era fermato a una proposta da 3,7 milioni annui per un totale di 185 milioni.

La decisione di Fiera non significa che l’opera sarà realizzata manca infatti il via libera del Comune.

Cosa se ne farà, Milano, di due stadi, non si sa. E lo stesso vale per ogni città italiana: ci vuole verde, spazi e strutture sportive per fare sport.

Ma i soliti ‘tifosi’, diranno che lo stadio di proprietà serve a garantire un futuro. Si, pagare milioni di euro di stipendio a gente che gioca. E’ tutto molto patetico.