A Padova sta andando in scena qualcosa di molto simile all’occupazione da parte di un esercito straniero.

La prefettura ha annunciato, venerdì, che una caserma di Padova sarebbe stata trasformata in tendopoli per centinaia di clandestini, e già ieri, sabato l’area era stata attrezzata con tende, letti, bagni chimici e docce.

Sorprende di come questi utili idioti della protezione civile si diano da fare per distruggere il loro territorio:

Vergognoso il loro collaborazionismo. A pagamento.

In tutto questo, è quasi commovente la resistenza opposta dal sindaco e dalla maggioranza della popolazione.

“Siamo pronti ad una mobilitazione pacifica, ma continua. Non permetteremo che Padova si trasformi in una tendopoli per clandestini. Non faremo sconti a nessuno – dichiara Massimo Bitonci, sindaco di Padova – Daremo nomi e cognomi di chi, direttamente e indirettamente, lucra su un’emergenza che non si può scaricare sui cittadini o, con il suo comportamento, è funzionale al progetto suicida del Governo Renzi. L’Amministrazione sta con i residenti di corso Milano e i familiari dei militari che abitano nei pressi dell’ex caserma Pradina – prosegue – Stiamo ricevendo continue segnalazioni e richieste d’aiuto: la maggior parte dei clandestini che arrivano in città, dopo poche ore, sfugge ai controlli e comincia a girovagare come zombie, importunando chi incontra sul suo cammino. L’ex caserma Pradina doveva diventare il parcheggio che avrebbe risolto i problemi di traffico e di accesso al centro. Chi la sta trasformando in una tendopoli, contro il volere della maggioranza dei padovani e senza alcun mandato popolare, ne renderà conto. Con operazioni come questa si massacrano il turismo, il commercio e l’economia della città”.

E noi pubblicheremo facce, nomi e cognomi dei collaborazionisti. Ma sarebbe tempo di passare dalle azioni pacifiche, ad una resistenza decisa.

E ieri, c’è stato un primo atto di resistenza, una catena umana per impedire l’ingresso dei clandestini:

Questo è un assalto ad una città. Padova. Ma Padova siamo tutti noi. Sono tutte le città che il governo tratta come dependance di Palazzo Chigi per scaricare orde di clandestini camuffati da profughi. Giovani maschi provenienti da Paesi che la guerra non la vedono dai primi del novecento.

E’ tempo di resistere. Siamo in guerra contro un governo abusivo di gente non eletta dal popolo.