Alassio, Parroco contro invasione: “Meglio prevenire che curare”

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LA CHIESA NON E’ TUTTA A NOVANTA GRADI, ALCUNI RESISTONO

Il sindaco di Alassio Enzo Canepa ha emanato un’ordinanza per impedire che il governo invii profughi infetti nella sua città: “Tutela sanitaria. Art. 50 T.U.E.L. 267/2000”,

Impedisce l’ingresso sul territorio cittadino di immigrati sprovvisti di certificato sanitario che attesti l’assenza di malattie infettive e trasmissibili.

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Sono insorti i soliti personaggi. Ma se la componente tutta business della Chiesa ‘insorge’ insieme alle coop, in una posizione mediana si pone Mons. Borghetti, Vescovo coadiutore della diocesi di Albenga e Imperia, che riconoscendo il problema esistente sul territorio, invita alla riflessione “Per definizione la chiesa è “non escludente”, è anzi una realtà integrante, però accoglienza non significa superficialità. Dobbiamo accogliere le persone se siamo in grado di aiutarle a vivere in maniera dignitosa”.

Dalla parte di Canepa i semplici preti, quelli che vivono nella realtà, come Don Cesare Donati, che con un post Facebook scrive: “Bravo sindaco di Alassio… Prevenire e meglio di curare!!!”.

Alla base dell’affermazione spiega don Cesare “Un sindaco tra le altre cose deve preoccuparsi anche nel caso specifico di Alassio del turismo”.




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