Profughi in Casa Riposo: “E mio padre non se la può permettere”

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MIRANO – Arrivano i sedicenti profughi, tutti giovani adulti africani, e il prefetto Cuttaia li sistema nella casa di riposo al posto degli anziani: «Mio padre non ha i soldi per pagarsi la retta in casa di risposo e i profughi ci entrano gratis», protesta Andrea, famigliare di un anziano del Miranese, commentando la sistemazione all’interno della casa di riposo Luigi Mariutto a Mirano.

Una vergogna. Gli anziani non possono essere assistiti, i clandestini africani vengono mantenuti.

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E la polemica in città è alta, in particolare per la commistione tra clandestini e anziani ospiti all’interno dello stesso edificio.

Per la Lega protesta il segretario provinciale Alberto Semenzato, miranese, ex sindaco della città e per alcuni vice “in pectore” di Brugnaro a Venezia: “Questo buonismo di certa sinistra porterà solamente un inasprimento dei rapporti tra ‘nuovi’ e vecchi cittadini”, afferma Semenzato, “la regola dev’essere una sola, per avere integrazione: i cittadini non devono percepire come una minaccia queste persone, per il loro benessere, i loro diritti e la loro sicurezza, anche sanitaria. Il sindaco Pavanello garantisca con prove documentali che i miranesi non hanno nulla da temere, il resto sono solo chiacchiere”.

Rincara la dose il segretario del Carroccio di Mirano, Flavio Celegato: “Non resteranno solo pochi giorni come dicono. Vogliamo sapere invece se i soldi entrano in cassa del Mariutto o alla cooperativa che li gestisce. E poi resteranno chiusi a chiave? Non credo e forse andranno a incrementare le frotte di mendicanti, nei parcheggi o al mercato, visto che li hanno sistemati a un tiro di schioppo dalla piazza”.




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