PROFUGHI SEMINANO IL PANICO: VOGLIONO ALTRO HOTEL, SCATENANO IL CAOS IN PAESINO

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TORREGLIA – Sedicenti profughi in fuga, inseguiti e ripresi. Non vogliono proprio stare nella struttura ricettiva di via Abate Barbieri, a Torreglia Alta: la ritengono per loro ‘inadeguata’.

Così, i 23 clandestini (tutti africani e quasi tutti eritrei) erano arrivati verso le 22.30 di lunedì sera, ma subito avevano indicato l’edificio ‘non consono al loro status’.

Appena sbarcati dal pullman privato che a spese nostre li aveva portati dalla Calabria a Padova, prima ancora di entrare nell’alloggio in mezzo al bosco, di proprietà di un speculatore imprenditore della zona, una quindicina di clandestini si è dileguata lungo la strada in discesa verso il centro di Torreglia.

Sono stati ripresi a un paio di chilometri di distanza e riportati indietro nella stessa notte dai carabinieri della stazione di Bresseo con l’aiuto degli operatori della cooperativa Ecofficina, la onlus (ah ah ah) di Battaglia che si occupa per conto della prefettura dell’accoglienza a spese nostre, e che non ci stava a perdere i 35 euro al giorno per ognuno dei fuggitivi.

La loro intenzione era quella di salire sul primo treno per Padova da dove avrebbero preso la direzione di Milano per arrivare poi a Roma.

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Alla stazione è stato il caso: sono arrivati anche i vigili urbani e, sotto gli occhi esterrefatti dei taxisti, dei commercianti della piazza e di alcuni turisti, si è scatenato un parapiglia con gli agenti della municipale di Teolo e Montegrotto.

Due africani sono infatti riusciti a sfuggire ai controlli, sono stati rincorsi da un vigile che è riuscito a bloccarne solo uno, mentre l’altro ha fatto perdere le sue tracce in direzione di Mezzavia. È stato trovato nel pomeriggio che girovagava nelle vicinanze del Duomo.

Gli africani sono stati accompagnati negli uffici della polizia locale e riconsegnati alla cooperativa Ecofficina. Stavolta sembra con destinazione l’hotel Terme Euganee di Battaglia. Che hanno giudicato più ‘consono’.

Un abitante di Torreglia, ex carabiniere: “Lunedì intorno a mezzanotte mia figlia di 17 anni e un’amica stavano tornando da una gelateria e in centro al paese hanno avuto paura”.

E’ tempo di rovesciare questo governo non eletto di criminali. Anche con la forza.