Islamici di seconda generazione: “Non vogliamo integrarci con voi”

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L’integrazione è impossibile. È questo il giudizio dei cosiddetti Giovani musulmani ‘italiani’ (in realtà solo immigrati di seconda generazione) che a Crema hanno organizzato un incontro, che si terrà oggi presso il Consultorio Diocesano Familiare, intitolato Integrazione? No grazie! Convivenza pacifica!.

Secondo Antonio Agazzi, consigliere comunale di Crema e vicesegretario provinciale di Forza Italia: “La Diocesi, se persegue il dialogo inter religioso, fa cosa buona e giusta. L’amministrazione pubblica, invece, ha problematiche di altra natura: quindi, a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio, come ci ha insegnato Gesù stesso, dando la più bella definizione del principio dì laicità delle istituzioni. Un principio che l’Islam deve ancora assimilare, a giudicare da ciò che si vede in giro per il mondo e anche sul suolo italiano. In merito alla titolazione del Convegno, per quel che capisco io, l’obiettivo è davvero minimalista: la pacifica convivenza; vien da dire: ci mancherebbe! Ti abbiamo accolto sul suolo italiano – la nostra Patria,…che poi significa Terra dei Padri – non certo perché si inneschi una convivenza…belligerante! Che non traspaia volontà di integrazione,…anzi!, va interpretato come un’operazione verità? Nel caso, la cosa non mi lascerebbe sereno. Se non vi è, infatti, desiderio di integrazione con la comunità del Paese ospitante, sul piano culturale e quindi della legislazione che regola la nostra convivenza civile, allora, forse, queste persone non sono nel posto giusto. Ma spero di aver capito male”.

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L’argomento è complesso. L’integrazione è spesso concepita dai fanatici dell’accoglienza come la ‘soluzione’. Perché sanno, almeno inconsciamente, che l’unico modo per una società di sopravvivere è la omogeneità culturale. Ma non tutte le popolazioni sono tra loro integrabili. Anzi: come insegna la Jugoslavia, quasi nessuna.

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E non basta: l’integrazione, non solo è impossibile soprattutto con islamici e non europei, è anche non auspicabile. L’integrazione è rinuncia a se stessi: in pratica la morte di due culture in nome di un sincretismo etno-religioso che somiglia tanto ad un ‘genocidio con altri mezzi’.

Al genocidio dell’integrazione voluto da quasi tutte le forze politiche, e al desiderio islamico di venire qui senza integrarsi, quindi colonizzandoci, noi rispondiamo con l’unica cosa giusta: stop immigrazione.

Perché l’unica ‘convivenza pacifica’ possibile, è ‘a distanza’. Nessuna società multietnica o multiculturale sopravvive a lungo termine. Solo quella americana ‘regge’ – e tra continue tensioni – perché il territorio sconfinato permette di vivere in realtà etniche parallele come se si vivesse in nazioni distinte.

L’integrazione non esiste. E non è nemmeno quello che vogliamo.




2 pensieri su “Islamici di seconda generazione: “Non vogliamo integrarci con voi””

  1. Il problema è molto complesso!
    Io, da italiano, chiederei a questo punto: Salvini, Bossi o Maroni e compagnia bella, sono integrati o no?
    Gli islamici sono cresciuti in famiglie islamiche: con tanti divieti domestici verso le cosiddette abitudini occidentali.
    Diamo il tempo al tempo e aspettiamo che conoscano cosa significa il “tempo libero” e vediamo se continueranno a indossare il velo il mese di luglio e agosto; velo, che non si capisce bene, se lo devono portare per donarsi solo al marito (anche quando costui è indegno di tale rispetto) oppure per rispetto di un precettto coranico.

  2. Islamici, africani subsahariani e cinesi sono non solo i meno integrabili tra gli immigrati, ma in assoluto i più inassimilabili. La loro diversità rispetto a noi la tramandano da generazione in generazione, ecco perché un eventuale introduzione dello ius soli sarebbe suicida per noi.

    Se già esistono evidenti difficoltà a integrare e assimilare i romeni, che sono europei, cristiani e neolatini come noi, figuriamoci se non esistono con musulmani, cinesi e negri, anni luce distanti da noi sotto ogni aspetto.

    L’integrazione é pura utopia, d’altronde questa parola la pronuncia spesso la Lega di Salvini.

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