Sindacati e PD istituiscono seggio abusivo per far votare immigrati

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Che i sindacati italiani siano tutto, tranne che organizzazioni in difesa dei lavoratori, è noto. Lo evidenzia un’altra vicenda.

A Prato, durante le elezioni regionali del 31 maggio prossimo, i fantomatici sindacalisti hanno allestito in Piazza Mercatale un seggio abusivo per per far “votare gli immigrati che ancora non hanno questo diritto”.

L’iniziativa avrà il patrocinio del Comune di Prato guidato dal PD e nasce da una proposta di Cgil, Cisl e Uil. “È una manifestazione politica per dare voce a quelli che consideriamo fantasmi – spiega Angelo Colombo, responsabile immigrazione della Uil Toscana – In Italia sono 5 milioni, a Prato qualcosa come 20-25 mila: sono i cittadini stranieri che potrebbero votare alle amministrative, come chiediamo da tempo, ma che non lo possono fare. Ci impegniamo in questa campagna perché crediamo che le politiche di immigrazione vadano governate attraverso l’integrazione, cioè introducendo le comunità straniere alle nostre regole democratiche”.

Vogliono il voto etnico. Perché si compra meglio. Bastano pochi euro, come dimostrano le primarie Pd in tutta Italia, con code di cinesi, zingari e romeni con soldi in una mano e la matita nell’altra.

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“È assurdo che stranieri regolari nel nostro paese, che pagano le tasse, non possano votare – spiega Giancarlo Targioni della Cgil di Prato -. Crediamo che sia giusto che chi vive e lavora qui abbia la possibilità di far sentire la propria voce”.

In realtà, il 99 per cento degli immigrati paga tasse ridicole, e prende in Stato Sociale più di quello che versa. Ma anche dando per un nanosecondo ragione allo psudosindacalista: quindi, gli italiani sotto i livello di povertà, o quelli che sono esenti da tasse non li facciamo votare? Si torna al voto censuario invece di quello per cittadinanza? I sindacati somigliano sempre di più a quei capitalisti ottocenteschi contro i quali combatteva Marx: lui si, contro l’esercito di riserva.

“Chi abita in un territorio e contribuisce a farlo progredire, dovrebbe poter dire come e da chi vada amministrato quel territorio – è l’opinione di Francesca Materozzi di Arci Prato – Quale occasione migliore di integrazione è il voto amministrativo di una città? È questa la strada che vogliamo percorrere per un’integrazione vera e di fatto”.

L’Arci, altra organizzazione di parassiti che guadagna molti soldi dall’immigrazione. Sia clandestina che regolare. Oltre che dalle slot machine che riempiono i loro circoli falsamente sociali che godono di vergognose agevolazioni fiscali.

Sono comunque illusi. Se dovessero votare veramente, creerebbero i loro partiti etnici. Come sta avvenendo in tutta Europa.