Hanno vinto i vandali Rom: Fassino sloggia volontari da canile devastato

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“Riprendere la sua importante attività in una nuova sede”: quello che voleva chi ha devastato il canile

Dopo l’ultimo raid degli zingari al canile torinese dell’Enpa, con gli animali lanciati per aria con violenza, le tubature spaccate, il muro sfondato e i danni che superano di molto i 100 mila euro – quinto raid dall’inizio dell’anno ed ennesimo degli ultimi mesi – il cosiddetto sindaco di Torino, quel Piero Fassino che se ne è sempre sbattuto, e che ha invece distribuito marchette a piene mani agli zingari, ha annunciato ‘tolleranza zero’. Chissà che paura i Rom.

Ha promesso più controlli e un aiuto concreto all’Enpa. Dopo che per mesi gli erano stati chiesti: più controlli e un aiuto concreto.

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“Ho chiesto al prefetto – annuncia – di concordare con le forze dell’ordine un maggior controllo e presidio del territorio. Va assicurata la legalità: episodi simili non possono più essere accettati. Sarà il canile cittadino a ospitare gli animali attualmente senza rifugio. E l’amministrazione si sente comunque impegnata a sostenere l’associazione con risorse che consentano di riprendere la sua importante attività in una nuova sede“. Così l’avranno vinta gli zingari.

L’Enpa ha già annunciato il trasferimento, che era il preciso obiettivo del raid vandalico degli zingari: liberarsi di animali e volontari.

E mentre è comprensibile, i volontari vogliano trasferirsi, in mancanza di garanzie dalle autorità e dopo anni di lotta, ci fosse un sindaco vero, non avrebbe detto ‘nuova sede’: avrebbe sgomberato gli zingari e destinato i fondi che sperpera in campi nomadi al ripristino del canile. Lì, dove è ora. Così avrebbe trionfato la legalità. Ma Fassino è un cacasenno della peggior risma.