Renzi flop: nessuno vuole i ‘profughi’, rimangono tutti in Italia

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Delle quote di sedicenti profughi, l’Ungheria non vuole proprio sentire parlare: “La posizione del mio governo è chiara: siamo contrari alle quote obbligatorie”. Dice il ministro Ue di Viktor Orban.

E annuncia una sfilza di altri Paesi contrari: “Repubblica Ceca, Slovacchia, Paesi Baltici, Polonia e Regno Unito. E, se non sbaglio, ora si è aggiunta anche la Francia”. Non sbaglia. E si è anzi dimenticato la Spagna, ultima entrata nel club: “La Commissione deve rivedere la sua proposta di stabilire quote obbligatorie per la redistribuzione di rifugiati”, afferma il ministro degli esteri spagnolo, Josè Manuel Garcia-Margallo. “Lo sforzo di solidarietà – sottolinea – deve essere proporzionato, giusto e realista, cosa che la proposta della Commissione non è”.

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Szabolcz Takacs, ministro per i rapporti con l’Europa del governo ungherese di Viktor Orban, conclude: “Noi appoggiamo la posizione che era stata adottata prima del piano, al vertice jumbo dei ministri degli Esteri e degli Interni. Dobbiamo trovare soluzioni direttamente nei Paesi che sono all’origine dell’immigrazione”.

Appunto: le quote in Africa, non in Europa.