Siti con pubblicità truffa: attenti al ‘Wap Billing’

Vox
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Si chiama Wap billing. E’ una truffa che colpisce gli utenti delle principali compagnie telefoniche che visitano incautamente siti con pubblicità truffa.

Succede cliccando sui banner pubblicitari – solitamente i pop up pubblicitari e colorati che coprono lo schermo – magari proprio l’icona della X comunemente utilizzata per chiuderli, i banner.

Si continua a navigare sul proprio smartphone senza essersi accorti di nulla, fino a che, dopo qualche secondo, arriva l’sms di conferma dell’attivazione di un servizio in abbonamento. Perché quella X attiva il servizio.

Quando poi si digita l’indirizzo per provare a disdire l’abbonamento mai richiesto, ci si trova di fronte a siti internet fantasma.

Di solito sono circa 5 euro a settimana che vengono immediatamente scalati dal proprio conto per l’attivazione del servizio.

Per fare la rinuncia occorre parlare telefonicamente con un operatore: impossibile.

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Ci sono due modi per evitare di incorrere in questa truffa. Il primo, evitare siti con pubblicità che deve essere chiusa perché copre lo schermo: siti che la ospitano prendono la percentuale sul numero di clienti che vengono truffati: e non credete ai proprietari di siti che dicono ‘di non avere il controllo della pubblicità’, ce l’hanno. Vox ha infatti categoricamente scelto di utilizzare solo Google e Amazon come veicoli pubblicitari, che non prevedono quel tipo di pubblicità truffa.

Un altro modo, soprattutto quando si capita per caso in siti malevoli, è quello di chiedere al proprio operatore telefonico il Barring Wap, ovvero il blocco selettivo di servizi e contenuti digitali.

 

A quel punto, in caso di click su un banner fasullo, apparirà un messaggio simile a questo:

Questo elimina il problema direttamente alla fonte. E impedisce che siti truffa guadagnino sulla vostra pelle.