Caccia a 18 immigrati islamici: “Pronti ad attacchi terroristici”

Vox
Condividi!

cagliari

Immigrati islamici sospettati di aver ucciso più di 100 persone in un mercato pakistano stavano preparando un attacco contro il Vaticano nel 2010. L’attentato non venne mai effettuata. E’ quanto affermano i pubblici ministeri di Cagliari nell’ambito delle indagini su una rete terroristica di immigrati islamici che opera in Italia e che ha dato ‘segnali di una preparazione per un possibile attacco nella Città del Vaticano’.

 

cagliari2

 

 

Questo comprendeva l’arrivo di un attentatore suicida a Roma. Il procuratore di Cagliari Mura ha aggiunto che non è chiaro che cosa abbia spinto i militanti ad abbandonare l’attacco.

Vox

La polizia è a caccia di 18 immigrati islamici che fanno parte della cellula, tra i quali due guardie del corpo di Osama bin Laden, accusati di attacchi terroristici. Intanto Al Fano e Renzi ne sbarcano centinaia al giorno.

L’indagine è stata avviata nel 2005. Da questa mattina è in corso un’operazione di ‘anti-terrorismo’ per arrestare membri di un gruppo legato ad Al Qaeda pronto a compiere attentat.

Una serie continua di raid in gran parte incentrati in Sardegna alla ricerca di 18 immigrati.

cagliari3

Un imam e formatore coranico che operava tra Brescia e Bergamo era l’esponente dell’organizzazione fondamentalista addetto alla raccolta dei fondi da destinare ad attentati terroristici in Pakistan.

L’imam (FOTO) era un dirigente del movimento Tablig Eddawa (Società della Propaganda) e stimolava le donazioni presso le comunità pakistano-afghane radicate nel territorio italiano. I fondi raccolti venivano poi inviati in Pakistan mediante membri dell’organizzazione.

In un caso è stato riscontrato il trasferimento di 55.268 euro mediante un volo per Islamabad in partenza da Fiumicino, omettendo di farne dichiarazione di possesso alle autorità doganali. Più di frequente però era utilizzato il sistema cosiddetto «hawala».

Si tratta di un meccanismo di trasferimento valutario e occulto, basato sul legame fiduciario diffuso nelle comunità islamiche europee. Tale sistema consente di trasferire una somma di denaro all’estero consegnandola ad un terminale presente nello Stato estero, detto «hawaladar», che fornisce un codice identificativo segreto. I beneficiari della rimessa, tramite tale codice, possono prelevare la somma presso l’«hawaladar» della sede di destinazione.