Vicenza – Ha aspettato la bizzarra ‘Giornata internazionale della cultura Rom e Sinti’, il sindaco di Albettone (Vicenza), per affiggere ai confini del paese cartelli che informano gli zingari del divieto di sosta nel territorio: ovviamente ha utilizzato il termin ‘nomadi’, così Mr.Facebook è contento.
“Questo è il regalo che il Comune fa a queste persone”, ha affermato.
“Ci sono stati dei furti in passato, quando erano state viste carovane e altri “baldacchini” vari. Noi rotture di cazzo non ne vogliamo. Facciamo come nel Far West, quando scrivevano gli avvisi alle porte del paese. Ecco, noi lo abbiamo scritto, i rom non li vogliamo”.
Il sindaco si vanta di dormire ‘con il fucile sotto il cuscino’, un’arma che in diverse occasioni ha mostrato come “deterrente” per i malintenzionati. I cartelli “anti-zingari” fanno riferimento all’ordinanza di divieto per carovane ed altri mezzi firmata oggi dallo stesso Formaggio.
Ufficialmente il provvedimento è stato preso per ragioni igienico-sanitarie (il Comune non è dotato di piazzole per la sosta e attacchi per gli scarichi). Ma il sindaco di Albettone non fa mistero che la vera ragione è impedire a Rom e Sinti di fermarsi, perché – spiega – «i campi nomadi sono covi di criminalità».
Joe Formaggio è l’amministratore che nei mesi scorsi si schierò per primo in sostegno del benzinaio Graziano Stacchio, che a Ponte di Nanto – comune vicino ad Albettone – sparò durante un tentativo di rapina ad una gioiellerie uccidendo un bandito, proveniente da un campo nomadi del trevigiano.