Il giornale locale di Canicattì ci informa di una situazione assurda, protagonisti, ancora, i sedicenti profughi.
Ieri mattina, infatti, una ventina di cittadini stranieri tra cingalesi e senegalesi (Senegal e Sri Lanka sono vicini alla Siria?), tutti richiedenti asilo politico, ospiti a spese nostre di una struttura di accoglienza che ha sede in via Nazionale e gestita dall’ennesima cooperativa, la Omnia di Favara, hanno dato vita ad una violenta protesta.
I clandestini si sono barricati nel residence, senza consentire a nessuno della cooperativa di accedere all’interno. In via Nazionale, sono quindi arrivati i carabinieri della Compagnia di Canicattì ed i colleghi delle stazioni di Castrofilippo e Racalmuto.
I carabinieri, grazie all’aiuto di un interprete hanno ascoltato le richieste degli stranieri. E sono rimasti stupefatti:
- Acquisto di abiti griffati,
- Installazione nelle camere della tv satellitare (Sky)
- Wi-fi per connettersi ad internet.
La «trattativa» è durata qualche ora. Soltanto nella tarda mattinata – ci informa Canicattiweb – le barricate sono state rimosse dagli immigrati permettendo in questo modo l’accesso all’interno della struttura dei carabinieri e degli addetti della cooperativa che li ospita. Questa è la seconda protesta nel giro di pochi mesi compiuta all’interno del centro.
Lo scorso mese di gennaio, gli immigrati avevano danneggiato mobili e suppellettili scaraventandoli fuori dai balconi e dalle finestre. In quella occasione chiedevano che le autorità italiane accelerassero l’iter per il riconoscimento dello status di rifugiato. Al quale non hanno diritto, visto da dove vengono: ma mentre ‘aspettano’, vogliono abiti griffati, Sky e Wi-fi. E lo vogliono subito.