L’Aquila – Sono quaranta gli immigrati extracomunitari che, grazie al progetto Leggo, Scrivo, Lavoro, hanno beneficiato, invece degli italiani, negli ultimi mesi, di servizi di formazione e orientamento per facilitarne l’inserimento lavorativo nei settori servizi, edilizia, agricoltura e turismo.
Leggo, Scrivo, Lavoro è un esempio di razzismo contro gli italiani con esempi in tutta Italia, anche in Abruzzo, dove è stato finanziato dalla Regione a guida PD: in soldoni, la Regione ha fatto assumere (pagando loro lo stipendio) 40 africani al posto di 40 italiani.
Promotore del progetto è SGI, in collaborazione con la maggior parte degli altri organismi formativi della provincia dell’Aquila: Cescot, Ente Scuola Edile, Sintab, Opportunity, Consorzio PMI Alto Sangro e Formabruzzo. Nel raggruppamento c’è anche la famigerata Gi Group, la prima agenzia per il lavoro italiana, che si sta adoperando per rendere permanente l’opportunità lavorativa degli immigrati.
Associazioni del tessuto imprenditoriale e del volontariato – Territorio&Sviluppo, Mondo a colori, e Anolf, insieme alla cooperativa Prometeo e agli Enti d’Ambito Sociale – hanno speculato per ottenere lavoratori low-cost al posto di giovani del posto. La Regione paga gli stipendi dei ‘profughi’, così il ‘tessuto imprenditoriale’ li assume al posto di italiani.
L’attività di informazione e comunicazione di tutto il progetto è stata curata dalla società Territorio Sociale.
In sintesi: ci hanno mangiato in tanti alle spalle dei giovani abruzzesi, in questo mese. In un territorio, come L’Aquila, ancora devastato dal post-terremoto, la priorità della Regione è creare lavoro a tempo indeterminato per scansafatiche africani. Il tutto a spese nostre.