Hanno studiato in Italia a spese nostre: ora curano i terroristi di ISIS

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A confessarlo all’Adnkronos è tal Foad Aodi, presidente della bizzarra ‘Associazione medici di origine straniera in Italia’ (Amsi) e della Comunità del mondo arabo in Italia (Co.Mai).

“Purtroppo mi sembra solo la punta dell’iceberg, visto che il numero riguarda soltanto delle partenze certe di cui abbiamo notizie”, ha detto.

“Il Califfato fa proselitismo fra la gente offrendo servizi socio sanitari ormai inesistenti sul territorio. E quelli sanitari sono i più richiesti. La propaganda, come indicano fonti inglesi, si rivolge soprattutto ad anestesisti, chirurghi e ginecologhe. Queste ultime richiestissime perché ci sono molte ragazze siriane violentate che hanno bisogno di cure o che vogliono abortire. Anche i fisioterapisti sono particolarmente corteggiati”.

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Gli operatori sanitari di seconda generazione partono per la Siria “soprattutto da Francia, Inghilterra e Belgio. Paesi da cui ho avuto informazioni di diverse partenze già avvenute”. Paesi dove gli immigrati di seconda generazione sono di più. Ma Renzi vuole raggiungerli.

L’ultima confessione riguarda proprio l’Italia: “c’è uasi una certezza, che molti studenti di medicina tunisini, approdati sulle coste italiane e oggi irreperibili dalle famiglie, siano partiti per la Siria. Mi ha fatto una certa impressione sapere che anche dalla Palestina sono partiti molti studenti di medicina, almeno una cinquantina”.

Ius Soli.