Bambini disabili sloggiati per fare posto a profughi: parroco protesta

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Savona – Questa volta a protestare è un prete, il parroco di Lavagnola, don Giovanni Lupino, che ha preso carta e penna per scrivere al Prefetto. Per protestare il fatto che la sua parrocchia si sia trovata ad ospitare, forzatamente, due coppie di nigeriani. Noti ‘profughi’, i nigeriani.

Secondo don Lupino, i nigeriani, giunti in provincia e affidati alla cooperativa “Il Faggio”, sono stati inviati in via ‘temporanea’ alla canonica di Lavagnola, all’interno di un’abitazione destinata ai minori disabili. Ma da ‘provvisoria’, la sistemazione è diventata definitiva: ormai da due mesi, le coppie di nigeriani, le cui donne sono incinte, sono ancora ospiti della parrocchia di San Dalmazio. A spese dei parrocchiani. E al posto dei bambini disabili.

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«Ora devo confessarle che i parrocchiani di San Dalmazio sono generosi ma non fessi, e che non hanno intenzione di continuare a mantenere gratuitamente degli stranieri che per altri (la cooperativa il Faggio, ndr) sono un affare», è uno dei passaggi più duri della lettera al prefetto, spedita da don Lupino lo scorso 12 marzo.

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«Ho ristrutturato i locali della canonica – dice – per creare una comunità diurna per disabili minorenni: tutto a norma, alla perfezione. Mi sta bene rimandare l’apertura se c’è un’emergenza, ma non può superare i due mesi. E non è giusto che sia la comunità di Lavagnola ad accollarsi le spese dei profughi che, ad altri, fruttano quattrini. Le parole che ho usato sono chiare: i miei parrocchiani sono bravi, ma non sono fessi».

Un po’ fessi lo siete. In Nigeria non c’è la guerra, voi siete gli utili idioti dell’invasione. Temporaneo non esiste con i coloni.