Dolce e Gabbana:” No alle ‘cose sintetiche’. Di famiglia ce n’è una”

Vox
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Tornano a farsi sentire su temi ‘caldi‘ del dibattito politico ( e questo la dice lunga sulla nostra politica), i due celeberrimi stilisti Dolce e Gabbana, fondatori di uno dei marchi più noti e apprezzati al mondo.

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Dolce ( con gli occhiali) e Gabbana

E anche questa volta, non le mandano a dire, come troppe persone (famose e non) spesso fanno perché intimorite dalla propaganda più gettonata; ma anzi usano parole chiare:”No ai ‘bambini sintetici'”, è l’essenza dell’intervista che hanno concesso al settimanale Panorama.

Non l’abbiamo inventata mica noi la famiglia: tu nasci e hai un padre e una madre. O almeno dovrebbe essere così, per questo non mi convincono quelli che io chiamo figli della chimica, i bambini sintetici. Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre.

E’ davvero apprezzabile che due omosessuali estremamente ricchi, che potrebbero tranquillamente comprare il primo ventre della prima disperata che capiti loro a tiro, usino queste parole.

Poi ancora:

Procreare deve essere un atto d’amore, oggi neanche gli psichiatri sono pronti ad affrontare gli effetti di queste sperimentazioni.

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Esatto, perché sperimentazioni sulla pelle dei bambini sono. Aldilà di tutto, la famiglia è un modello che si sviluppa durante l’evoluzione, risultato vincente per la sua capacità di offrire assistenza al bambino.

La cosiddetta “famiglia gay” ne è una caricatura passiva, che in pratica imita il “prodotto” già bello e finito, ignorando le spinte evoluzionistiche che l’avevano causato, e il perché del suo successo nella storia ( e non di meno, nella preistoria). Questo significa fare un vero salto nel vuoto, fregandosene dell’importanza della figura della mamma e del papà, sperando che tanto, purché si sopravvive, alla fine va sempre bene.
E non può che fuoriuscirne una letteratura scientifica che ha già più volte messo in evidenza i problemi e le difficoltà dei “figli” di coppie gay: tra maggiori tassi di depressione, maggiori livelli di tossicodipendenza, minore livello d’istruzione, maggiore “confusione sessuale”, e altro.

Tra l’altro, distruggere il modello famiglia, rompere il concetto per cui il bambino va cresciuto da chi l’ha generato in un rapporto stabile, apre la strada a tutto. Perché un bambino non potrebbe, a quel punto, essere cresciuto da cinque persone che dicono di amarsi?

Molto belle anche queste altre parole usate da Dolce:

Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c’è vuol dire che non ci deve essere. È anche bello privarsi di qualcosa. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia.

Parole che evidenziano un elemento che oggi l’uomo moderno dimentica, per rincorrere presunti “diritti” che sono in realtà solo capricci personali; ovvero: la responsabilità.
Non si può avere tutto, bisogna soppesare le proprie esigenze con tanto altro. E questo vale non solo per gli omosessuali che non accettano la loro natura, ma anche per altri casi.




2 pensieri su “Dolce e Gabbana:” No alle ‘cose sintetiche’. Di famiglia ce n’è una””

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