Il nipote di Travolta lamenta di esser stato vittima di Scientology

Vox
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Sam Travolta Jr, 47 anni, nipote del celebre attore John Travolta appartenente a Scientology, ha spiegato nel corso di un’intervista concessa al The National Enquirer la propria esperienza all’interno di questa setta: «E’ una guerra psicologica che, dopo poco,si rivolta contro di te», ha affermato Anche col lavoro: ha dichiarato d’aver trascorso 60 ore ogni settimana in un archivio in cambio di 36 miseri dollari. «Le cose precipitarono a tal punto da indurmi a tentare il suicidio, gettandomi da un ponte a Los Angeles, nel 2007».

Dopo tale episodio Sam Travolta Jr è rimasto in osservazione per 28 giorni presso un istituto di igiene mentale: poi ha preso la decisione di abbandonare definitivamente Scientology. Contro le minacce e gli attacchi a quel punto rivoltigli, nel tentativo di gettar discredito contro di lui con accuse infamanti – afferma -, non avrebbe potuto fare più di tanto neppure lo zio di Hollywood, che pure avrebbe cercato di aiutarlo e che ancora oggi gli passerebbe un assegno mensile. Quel che è certo è che l’avvocato di Travolta ha smentito le dichiarazioni di suo nipote Sam.

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Quest’intervista è uscita in un periodo particolarmente delicato per Scientology: il prossimo 16 marzo l’emittente Hbo farà uscire Going Clear: Scientology and the Prison of Belief, un documentario basato sul libro omonimo del premio Pulitzer Lawrence Wright, presentato durante il festival Sundance. Il volume ebbe un enorme successo nel 2013 e si avvale di oltre 200 interviste realizzate ad ex-adepti. L’attesa creatasi in merito è così forte che la setta ha acquistato una pagina del New York Times, per cercare di gettar discredito nei confronti del regista della produzione, Alex Gibney, peraltro vincitore di un Oscar per Taxi to the Dark Side.

In collaborazione con: nocristianofobia.org