Guerra ‘non convenzionale’ alla Russia: in arrivo controllo capitali?

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La moneta russa, solo questa settimana, si è svalutata del 15% costringendo la Banca centrale a intervenire vendendo 2 miliardi di dollari. Il rialzo monstre del tasso di interesse non è servito, se non nell’immediato:

RUSSIA: AUMENTO CHOC DEL TASSO DI INTERESSE PER FRENARE CADUTA RUBLO

I russi, timorosi della continua perdita di valore, stanno cercando di spendere più rubli possibile: è l’inflazione da panico. Alcuni hanno affrontato anche cinque ore di fila nella notte, lasciando vuoti molti scaffali.

Secondo il quotidiano Vedomisti,a causa del crollo del rublo i grandi distributori di auto straniere hanno sospeso le forniture e i concessonari hanno congelato le vendite. Qualcuno in Germania sta piangendo, visto le vendite di Mercedes e Bmw in Russia.

Ma la situazione è molto oltre la catastrofe economica. L’assalto concentrico orchestrato da Usa e Arabia Saudita per abbattere l’orso russo, potrebbe portare ad una escalation militare. E’ evidente, che Putin non si lascerà abbattere con queste ‘armi non convenzionali’.

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Dal punto di vista finanziario c’è un’unica soluzione alla fuga di capitali orchestrata dagli americani: il ‘controllo dei capitali’. Tutte le altre soluzioni, in questa situazione, portano ad un dissanguamento delle riserve e alla depressione economica. E’ la ricetta dei duri del Cremlino che, probabilmente, sarà attuata. In questa direzione andrebbe l’incontro tra il premier Medvedev e i capi di Gazprom e Rosneft.

E riguardo il controllo dei capitali: più aspetti a metterlo in atto, peggio è. Perché nell’attesa, la fuga si esaspera. Deve essere veloce, repentino e totale.

Ma dobbiamo attenderci sorprese nei prossimi giorni e settimane, succederà qualcosa. Un altra puntata di questa ‘guerra non convenzionale’: la risposta russa potrebbe avere molte facce. Tra superpotenze nucleari le guerre si combattono in due modi: facendo combattere alleati regionali, o con armi finanziarie e, oggi, elettroniche. Una escalation in Ucraina, Moldavia e Georgia diventa ogni giorno sempre più probabile.

Anche l’arresto di Chiesa in Estonia, pur non estremamente rilevante, potrebbe essere un sintomo di questo nervosismo nei paesi baltici.

Per l’Europa, si tratta, già ora, di una catastrofe economica, che arriva già in una depressione economica in atto. La svalutazione del rublo significa perdita totale del mercato russo, una carneficina.

L’eventuale default delle società russe rispetto alle loro obbligazione denominate in euro e dollari – inevitabile con la perdita di valore del rublo – non sarebbe, un problema russo, ma un problema dei creditori delle banche occidentali. Potrebbe dare il via all’ennesimo effetto domino finanziario.