‘Mafia Capitale’ festeggiò abrogazione ‘reato clandestinità’

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REATOINTEGRA

La Fondazione IntegrA/Azione, al centro dello scandalo di Mafia Capitale e del business immigrazione, festeggiava sul proprio sito web l’abrogazione del reato di clandestinità. Quell’abrogazione che avrebbe generato per loro un business epocale, con oltre 150mila ex clandestini che da quei giorni presero d’assalto le nostre coste.

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C’è da chiedersi, a questo punto, quali interessi siano entrati in campo in quelle ore: ci sono stati parlamentari ‘invitati’ dal sistema di Mafia Capitale a votare per l’abrogazione?

L’abrogazione è stata concepita dal sistema mafioso che controlla l’accoglienza?

Possiamo immaginare la gioia del trio Buzzi-Carminati-Odevaine, che deve avere brindato, quella sera.

Sarebbe interessante analizzare i soldi in entrata nei conti correnti di tutti i parlamentari che hanno votato a favore dell’abrograzione. Potrebbero venire fuori cose interessanti.




Un pensiero su “‘Mafia Capitale’ festeggiò abrogazione ‘reato clandestinità’”

  1. L’introduzione del reato di clandestinità fu un inutile perché non ha risolto per niente il problema dell’immigrazione clandestina. Ha semplicemente ingolfato i tribunali e riempito le tasche di molti avvocati che hanno assistito legalmente i clandestini grazie al gratuito patrocinio.

    Processare un clandestino non ha senso, perché si processa uno che é privo di documenti, cioè uno che per la legge é un perfetto “signor nessuno”.

    La clandestinità va punita con la cattura e l’espulsione immediata del clandestino già alla prima volta in cui fa ingresso illegalmente nel nostro territorio, non serve processarlo o dargli il foglio di via, e per farlo servono maggiori fondi alle forze dell’ordine. Inoltre, se é necessario, le espulsioni e i rimpatri vanno fatti anche in massa.

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