C’erano le mani della ‘Mafia Antirazzista’ su Badia Prataglia

Vox
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VOX ne ha parlato settimane prima della bufera ‘mafia’ su Roma, un solo nome: Domus Caritatis.

La cooperativa che mangia sul business dei ‘profughi’, che vince bandi come fossero caramelle.

ha vinto il bando della Prefettura di Arezzo per ospitare cento migranti, che sarebbero poi finiti nella pensione Bellavista di Badia Prataglia, il cui proprietario aveva costituito un’Ati (associazione temporanea d’imprese) con Domus Caritatis. Arrivo bloccato dalla protesta dei residenti: ora il paesino (circa 800 abitanti) nel Comune di Poppi si prepara ad ospitare 25 clandestini, per ordine di Buzzi.

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«Per controllare l’accoglienza degli stranieri, Buzzi avrebbe avuto un accordo per dividersi a metà tutti gli appalti con la rete dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e di San Trifone, network di coop cattoliche in cui rientra Domus Caritatis».

Fabrizio Santori, consigliere della Regione Lazio: «Domus Caritatis gestiva sia l’accoglienza dei migranti che l’emergenza abitativa, spesso con contratti senza bando ma a chiamata diretta (giustificata dalla situazione di emergenza voluta e dettata da Mare Nostrum), un quasi monopolio su Roma. Inoltre offrivano pacchetti con così tanti servizi che alla fine erano molto onerosi. Iniziai a occuparmene perché i cittadini erano esasperati dalla quantità d’immigrati stipati in luoghi circoscritti».

«Quando visitavo i centri mancavano moltissime di quelle cose previste dal capitolato e che la coop si era impegnata a offrire». La Domus Caritatis si occupa anche di minori, malati di Alzheimer e mense. Suo anche il centro di accoglienza all’interno di quello per malati di Alzheimer «Le betulle dell’Infernetto», in via Salorno, dove l’arrivo di 24 minori stranieri dalla struttura «Il sollievo» di Tor Sapienza ha scatenato la rivolta dei cittadini.

Creano i centri fingendo di ospitare malati di Alzheimer, ma poi ci mettono gli immigrati: rendono di più.