Ehi, Boldrini, perché hai incontrato l’associazione dell’uomo di Buzzi? – LEGGI COSA ABBIAMO SCOPERTO

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E’ vero o non è vero, che Boldrini, l’11 Luglio di due anni fa, incontrò a Rosarno la fondazione IntegrA/Azione, guidata allora come oggi da Luca Odevaine (presidente, vice capo di gabinetto con Veltroni sindaco di Roma), arrestato ieri perché parte della rete di ladri che faceva business sull’immigrazione?

E se è vero – è vero, è vero – quali sono i rapporti tra Boldrini e la suddetta associazione? Ad esempio: come mai, lei e Odevaine, condividevano la ‘necessità di un centro di accoglienza a Lampedusa‘? Perché alla luce dell’inchiesta, sono domande legittime, alle quali è doveroso rispondere.

Odevaine, si occupava il 04 aprile 2012 del centro di accoglienza di Lampedusa:

“Ora i migranti in arrivo – aggiunge Luca Odevaine, presidente della Fondazione – vengono agganciati e scortati fino a Porto Empedocle che dista 120 miglia nautiche da Lampedusa o, nella migliore delle ipotesi, ospitati per 24 ore in strutture improvvisate e fatti ripartire verso la costa siciliana. Da li’, uomini e donne che necessitano assistenza e cure mediche, vengono portate direttamente nel C.a.r.a. di Mineo, distante 170 km, con trasferimenti anche nel cuore della notte. Il problema, quindi e’ stato solo spostato: la pressione su Mineo rischia di diventare gigantesca, compromettendo una struttura che oggi riesce ad accogliere, ospitare e offrire servizi ai migranti mantenendo un’alta qualita’ dell’offerta”.

A Mineo dal primo gennaio a oggi sono state infatti accolte piu’ di 600 persone e si e’ raggiunto ormai il numero limite di 2000 ospiti. Per questo Ferrante e Odevaine auspicano ”che il centro di Lampedusa possa al piu’ presto essere ripristinato al fine di poter svolgere in condizioni dignitose una funzione di prima accoglienza e transito, ospitando i migranti per il tempo strettamente necessario alle attivita’ di assistenza e identificazione, in attesa del rapido trasferimento in apposite strutture su tutto il territorio nazionale”.

”Pur consapevoli – concludono i due dirigenti di Fondazione IntegrA/Azione – della particolare pressione a cui e’ stata sottoposta l’isola negli ultimi tempi e dell’attuale limitata capacita’ delle sue strutture di accoglienzasi ritiene importante, al fine di salvare vite umane, che Lampedusa rimanga comunque un porto di approdo. E che si provveda al recupero della struttura esistente in Contrada Imbriacola attraverso il ripristino degli alloggi danneggiati nel drammatico incendio di un anno fa e la riattivazione immediata dei padiglioni del Centro di accoglienza rimasti integri”.

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Stranamente, la stessa posizione della signora presidenta Boldrini. Un caso ovviamente.

Il 28 dicembre dello stesso anno, l’uomo di Buzzi ed ex uomo di Veltroni, difendeva le occupazioni abusive degli immigrati a Roma.
Quella del Salaam Palace, le occupazioni di Collatina, con 700 persone, e di Ponte Mammolo, che in una baraccopoli ospitava almeno 150 stranieri.

Per il presidente della Fondazione Luca Odevaine “le tre mega occupazioni rappresentano solo la punta dell’iceberg di una realta’ molto piu’ vasta e frammentata. Situazioni degradanti e marginali, cui si aggiungono centinaia di centri d’accoglienza informale che popolano gli angoli piu’ remoti della Capitale. Lontano dagli occhi e dall’attenzione dell’opinione pubblica – denuncia Odevaine – si nascondono migliaia di rifugiati che sopravvivono in baracche, in scatole di cartone, sotto coperte e fogli di giornale”.

Secondo la Fondazione, infatti, sulle oltre seimila persone titolari di protezione internazionale nella Capitale “solo duemila trovano un posto d’accoglienza, mentre altrettanti vivono un’attesa interminabile nella lista d’attesa dell’Ufficio immigrazione del Comune”. Una gran parte di questi rifugiati “proviene infatti da anni di accoglienza istituzionale, vivendo tra l’uscita da un centro e l’entrata in un altro, una vita ai margini della citta’, senza avere quegli strumenti per raggiungere una duratura autonomia abitativa e lavorativa”.

Difendeva il proprio business. Ne voleva di più.

Ma gli intrecci di Odevaine e della sua associazione erano molto radicati nell’area Pd. Nel 2011 si pappò anche i soldi per far frequetare a venti donne provenienti dal Pakistan e dall’India il Corso di Formazione realizzato dalla Provincia di Roma Ufficio extradipartimentale di polizia provinciale e protezione civile a Lavinio. Nel mese di Maggio, le donne furono accompagnate in visita dall’assessore provinciale alle politiche della sicurezza Ezio Paluzzi e dal direttore della polizia provinciale, Luca Odevaine appunto, al Senato della Repubblica italiana. Dove vennero accolte dalla Bonino.

”Una visita emozionante – aveva spiegato Paluzzi – Un piccolo passo avanti verso un paese piu’ civile. Queste nuove cittadine vestite con sari colorati si sono alzate commosse per essere accolte con tanta dignita’, loro che provengono da un piccolo paese del litorale della provincia di Roma. Un particolare ringraziamento va al Senatore Francesco Ferrante (vice di Odevaine nella Fondazione) del Partito Democratico, grazie alla sua sensibilita’ infatti questa visita e’ stata possibile”.

Che sensibilità. Sciogliere queste sedicenti onlus per Mafia.