Erbil, regione del Kurdistan – Lo Stato islamico (ISIS) ha ‘giustiziato’ giovedì scorso cinque giornalisti locali a Mosul, quartiere orientale di Sumar.
Lavoravano per Shema TV, e ISIS li ha uccisi perché “agivano come spie, e usavano termini islamicamente scorretti”.
La notizia di questi omicidi arriva solo pochi giorni dopo che l’agenzia tedesca DPA ha segnalato che quattro giornalisti sono stati uccisi martedì, e dopo che 12 giornalisti sono stati rapiti nel mese di ottobre.
La maggior parte dei giornalisti dalla città è ormai ridotta al silenzio.
“Oggi è molto difficile ottenere informazioni attendibili da Iraq o Siria,” Reporters sans frontières ha scritto in un comunicato stampa nel mese di ottobre.
ISIS è come l’Ordine dei giornalisti in Italia, e anche ISIS ha la sua ‘Carta di Roma’: ha pubblicato una serie di linee guida draconiane per i giornalisti nei primi di ottobre, precisando che devono dichiarare fedeltà allo Stato islamico e ottenere l’approvazione per tutti gli articoli. Descrivendo quali parole possono o non possono essere usate.
La differenza è che ISIS decapita, l’Ordine dei giornalisti minaccia minaccia.