Un trafficante di droga nigeriano è rimasto 50 minuti sul pavimento privo di coscienza, in attesa dei soccorsi, prima di morire all’aeroporto di Madrid. Sono gli effetti positivi dell’emergenza Ebola.

Lo staff medico e paramedico dello scalo non è infatti intervenuto pensando di trovarsi di fronte ad un caso di Ebola. Solo quando era ‘troppo tardi’, si è scoperto che la causa del malore era la rottura di ovuli di cocaina nascosti nello stomaco del trafficante.

È successo sabato scorso, ma la notizia è stata diffusa dai mezzi di informazione spagnoli solo oggi, venerdì 24.

La vittima è un nigeriano atterrato a Barajas alle 17:00 con un aereo proveniente dalla Turchia. Raggiunto il terminal, l’uomo è stato colto da tremori e convulsioni fino ad accasciarsi al suolo. Il personale sanitario dello scalo, sospettando un caso di Ebola, ha immediatamente avvisato “Sanidad exterior”, servizio del ministero della salute specializzato in emergenze da malattie infettive.

L’equipe medica, che ha raggiunto l’aeroporto dopo quasi un’ora, ha constatato che il paziente non era stato infettato dal virus. Durante l’attesa, i sanitari in forza a Barajas non avevano potuto toccare il paziente perché privi dell’autorizzazione da parte di “Sanidad exterior”. Il trafficante africano è morto alle 18:50, prima ancora di essere trasportato in ospedale.

Un trafficante di meno, e meno morte bianca nelle strade spagnole.