Tamburi di guerra nel Baltico: caccia a sottomarino, incursioni aeree

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L’esercito svedese ha annunciato che se nella caccia in corso da giorni nell’arcipelago di Stoccolma, venisse individuato un sottomarino straniero, è pronto a forzarne l’emersione, “con le armi se necessario”.

Corazzate, dragamine, elicotteri e più di 200 soldati stanno perlustrando una superficie di circa 60 chilometri, dopo l’avvestamento di oggetti estranei nelle acque in prossimità della capitale.

“Il nostro obiettivo ora è quello di forzare qualunque cosa sia lì sotto in superficie … con la forza, se necessario”, ha detto il capo delle forze armate.

Egli ha aggiunto che i sottomarini sono “estremamente difficili” da trovare, e che la Svezia non c’è mai riuscita in passato.

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Durante più di un decennio di caccia agli U-Boot sovietici negli anni ottanta e primi anni Novanta, la Svezia non è mai riuscita a catturarne uno, tranne nel 1981, quando l’U137 si è arenato a diversi chilometri da una delle più grandi basi navali della Svezia, innescando un imbarazzante stallo diplomatico per l’allora Urss.

Intanto, la NATO avrebbe inviato due volte in due giorni dei jet ad intercettare aerei militari russi sul Mar Baltico.

Due F-16 jet dell’Alleanza il 21 ottobre avrebbero intercettato un aereo russo Ilyushin-20 di sorveglianza sul Mar Baltico, aggiungendo che un incidente simile era avvenuto il giorno prima.

La NATO non ha potuto confermare immediatamente i fatti se non per dire che gli aerei russi non hanno violato lo spazio aereo dei suoi membri nella regione.

La presenza di aerei da ricognizione russi potrebbe essere legato alla ricerca del sottomarino, forse in difficoltà.




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