Scuola cristiana non invita Imam a fare lezione: punita…

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OfstedIl relativismo mostra sempre di più il suo vero volto: quello di un’ideologia dogmatica, che si pretende fonte del bene e del male. Lo rivelano le nuove direttive vigenti nella scuola inglese: parlano di una «promozione attiva» dell’armonia tra le differenti fedi religiose, di «tolleranza», di lotta alle «attitudini estremistiche». Vere e proprie parole d’ordine, contro le quali opporsi è impossibile: pena pesantissime conseguenze. Chiusura inclusa.

Lo ha ben compreso a proprie spese una piccola scuola indipendente, il Christian Institute, vittima di una vicenda davvero kafkiana: ha subìto una vera e propria ispezione, soltanto per essersi rifiutato di invitare un imam o l’esponente di un altro credo a «guidare l’assemblea» o a tenervi dei corsi. Abbastanza, perché venisse stilato un verbale avverso e perché la direzione dell’istituto fosse accusata di «estremismo». Ora la struttura rischia il declassamento da «buona» ad «adeguata», non corrispondendo agli obiettivi ministeriali imposti e non avendo dato una prova convincente in termini di “dialogo interreligioso”. Per questo, verrà sottoposta presto ad una nuova ispezione completa, che, se dovesse di nuovo dare esito negativo, potrebbe far scattare i sigilli sulla struttura. Il preside sarebbe già stato messo in guardia in tal senso, secondo quanto scritto dal Daily Telegraph.

A fronte dell’accaduto, la scuola ha ritenuto opportuno scrivere al ministro per l’Educazione, Nicky Morgan, che ha dichiarato guerra al “fondamentalismo” nelle scuole materne e presso gli asili nido, pena la revoca dei fondi pubblici. La missiva, firmata da Simon Calvert, vicepresidente dell’associazione in difesa dei diritti dei Cristiani, evidenzia come le disposizioni governative sulla “tolleranza”, invocate per denunciare il Christian Institute, «attentino ai diritti dei ragazzi, dei genitori, dei professori e delle scuole d’avere e di mettere in pratica le proprie credenze religiose».

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Le scuole britanniche sono costrette ad insegnare ai propri alunni di qualsiasi età ad opporsi alle «attitudini negative ed agli stereotipi». Che, tradotto, significa spalancare le porte all’omosessismo, al genderismo ed a tutto quanto il relativismo porti con sé. Annientando la propria identità ed i Valori, in cui credono e che professano. Oggi s’impone, infatti, di dar spazio e voce alle altre fedi, ma domani potrebbe divenire obbligatorio il pensiero unico circa le “nozze gay”, l’ideologia Lgbt e quant’altro. Il Telegraph, ad esempio, informa delle recenti ispezioni condotte presso scuole ebree ortodosse, ispezioni durante le quali le allieve, provenienti da ambienti tradizionali, furono letteralmente interrogate, per sapere se fosse stato loro insegnato adeguatamente cosa significhi essere lesbiche, se avessero il fidanzatino e se sapessero come venissero al mondo i bambini. Casi analoghi sono stati registrati presso le scuole anglicane e cattoliche.

Una portavoce dell’Ofsted ha tentato una difesa d’ufficio, dichiarando che gli ispettori «prestano oggi più attenzione alla diffusione di un’educazione ampia ed equilibrata da parte delle scuole, cosicché i giovani siano ben preparati all’educazione futura ed al mondo del lavoro, nonché alla vita nella Gran Bretagna moderna», anche verificando quanto la scuola abbia fatto «per lo sviluppo spirituale, morale, sociale e culturale dei propri studenti», promuovendo i «valori britannici», tra i quali una singolare tipologia di sincretismo e di interculturalismo. L’Ofsted è davvero certo che siano questi i valori britannici?

In collaborazione con: nocristianofobia.org