PD: “Ai ‘profughi’ pakistani le case popolari”

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Da leggere la lettera  di Giuseppe Cingolani, capogruppo del Pd di Gorizia su questo caso: – Gorizia: epidemia di Tubercolosi nella tendopoli dei ‘profughi’

Numerose persone, arrivate dopo un viaggio estenuante, sono state lasciate vivere per oltre un mese in pessime condizioni igieniche e ambientali, passando notti piovose all’addiaccio, con il sonno costantemente tormentato dall’assedio degli insetti: un contesto del genere può far collassare il sistema immunitario e favorire le infezioni. Poiché i profughi si aggiravano tranquillamente in città, avrebbero potuto mettere a rischio anche la salute dei cittadini residenti, oltre che la propria. Con la sua inerzia il sindaco si è macchiato di una grave omissione, visto che la legge gli attribuisce la responsabilità di garante della salute pubblica.

La tendopoli allestita in via Brass non può certo essere la soluzione definitiva al problema, ma secondo quanto mi ha riferito il dottor Cavallini, il medico del Dipartimento di prevenzione che in questi giorni ha effettuato i controlli medici sui profughi, la nuova sistemazione serve almeno a garantire, nell’immediato, condizioni di vita più salutari e un costante monitoraggio sanitario. Le visite e le radiografie effettuate su tutti gli ospiti di via Brass hanno dato risultati rassicuranti. Per due giorni alla settimana sarà attivo un ambulatorio per le visite mediche, ed i profughi saranno forniti di tesserino sanitario per accedere al Pronto Soccorso.

I profughi dimoreranno nel nostro territorio ancora per molti mesi, dato che, secondo la legge, dovranno essere ascoltati dall’unica Commissione che per tutto il Nordest esamina le richieste di asilo (presentate da chi fugge da persecuzioni e guerre nel proprio paese di origine), che ha sede proprio a Gorizia. Perciò bisogna trovare al più presto una soluzione migliore, ospitandoli in alcuni dei numerosi edifici inutilizzati presenti in provincia. Poiché le grosse concentrazioni di profughi ostacolano l’integrazione e creano allarme, dovrebbero essere accolti, in gruppi non troppo ampi, in diversi Comuni della provincia, non solo a Gorizia. Il capoluogo dovrebbe farsi direttamente carico di una parte di loro, trovando un edificio adatto e stipulando una convenzione con la Prefettura, grazie alla quale il Ministero dell’Interno, secondo la legge, pagherebbe 35 euro al giorno per i servizi offerti a ciascun profugo (assistenza, vitto, alloggio, lavanderia…), fino al momento in cui la domanda di asilo avrà ricevuto risposta. In questo modo il capoluogo, uscendo dall’inerzia, avrebbe la credibilità e l’autorevolezza necessarie per chiedere agli altri Comuni isontini di fare la loro parte, e al Prefetto di intervenire in modo più incisivo di quanto abbia fatto finora.

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Giuseppe Cingolani, capogruppo del Pd di Gorizia

Poverini, hanno campeggiato durante mese di Agosto, ‘tormentati’ dagli insetti.

E’ colpa nostra che non forniamo loro una casa per ciascuno con aria condizionata, se hanno la Tubercolosi.