QUANTI SONO I FIGLI DI IMMIGRATI APPENA TORNATI DALL’AFRICA OCCIDENTALE PRIMA DI RIENTRARE A SCUOLA? O STATI IN CONTATTO CON QUALCUNO APPENA TORNATO?
SONO DIVERSE MIGLIAIA
I medici del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl Romagna hanno incontrato martedì mattina i genitori dei bambini della scuola frequentata dai nigeriani coinvolti nel caso sospetto di Ebola. Che sono giustamente preoccupati.
I medici hanno spiegato ai presenti che, da subito, nella giornata di domenica, in cui è avvenuto l’accesso al Pronto Soccorso da parte dei pazienti, tutte le procedure e i protocolli sono scattati tempestivamente.
I medici del Dipartimento di Sanità Pubblica, hanno fatto presente ai genitori, mentendo, o almeno dicendo una ‘mezza verità’, che, anche in presenza di virus Ebola, il contagio del paziente si trasmette attraverso il contatto diretto ( cute lesa o mucose) con sangue o altri liquidi biologici (urine, saliva, feci, vomito).
In realtà, uno starnuto o un colpo di tosse ravvicinato sono fonte di ‘saliva’. E quale luogo migliore di una scuola, per questo?
Le nostre scuole sono appena ricominciate. E sono piene di piccoli africani. Sarebbe il caso di impedire i viaggi di andata e ritorno di queste famiglie verso i loro paesi. E mettere in quarantena chi è già tornato.
Il rischio che una famiglia di nigeriani porti nelle nostre scuole Ebola, di ritorno da un viaggio in patria, è molto elevato.
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