Bologna: per il Comune è ‘emergenza ‘matrimoni’ gay

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A Bologna è ridicolo scontro tra Comune e Prefettura sulla trascrizione dei cosiddetti ‘matrimoni’ gay contratti all’estero da ricchi invertiti omosessuali.

Da oggi, come annunciato dal sindaco, Virginio Merola, è possibile avviare la pratica per il riconoscimento. Contrario il prefetto, Ennio Mario Sodano, che chiede di ritirare il provvedimento perché non previsto dall’ordinamento italiano. Semmai vietato.

Ma il sindaco: “Io vado avanti”. E insorge ( si fa per dire) Ncd, che non si è ancora accorta di essere al governo con il PD e i fanatici dell’arcigay: è un “messaggio rischioso”. Semmai illegittimo.

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E a testimoniare l’emergenza del provvedimento: solo 3 le trascrizioni.

La stessa cosa sta accadendo anche a Piombino, cittadina devastata dalla disoccupazione, nella quale i portaborse del Pd pensano al grave problema dei ‘matrimoni’ gay.

Le civiltà non crollano per attacchi esterni, crollano per osteoporosi. Il Pd è una malattia autoimmune da debellare.




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