Emergenza clandestini infetti, proteste a Plodio, in provincia di Savona, per l’arrivo di altri 18 sedicenti profughi.

Racconta il sindaco Gabriele Badano: «Eravamo impegnati in una riunione sul bilancio quando alcuni residenti ci hanno avvertito, allarmati, dell’arrivo dei clandestini e, soprattutto, del dispiego di quattro auto della polizia dalla quale sono usciti uomini in tuta bianca con mascherine sul viso. Insieme all’ispettore capo della polizia municipale, Maurizio Oniceto, sono andato a vedere cosa succedeva e ci è stato assicurato che quell’equipaggiamento serviva semplicemente per effettuare l’identificazione attraverso il dna, che non vi era alcuna problematica sanitaria, e che si trattava di profughi, non clandestini, provenienti dal Ghana, che chiedevano asilo politico».

Fantastico. Li hanno ‘assicurato’ che si trattava di ‘profughi’, ovviamente dal Ghana, noto paese in guerra. Nell’800.

E quasi demenziale, la scusa fantascientifica, secondo la quale, per l’identificazione tramite DNA, servano ‘tute’ e ‘mascherine’. Da denuncia penale.

Continua il sindaco: «Si sente tanto parlare di emergenza terrorismo, di emergenze sanitarie, dall’ebola in giù, ed è naturale che la gente poi si preoccupi di fronte a certe scene. Ma come facciamo a spiegare ai nostri concittadini come stanno le cose se nemmeno noi veniamo informati?».

Riguardo la struttura che ospiterà temporaneamente i 18 profughi, Oniceto spiega: «Si tratta di un’abitazione indipendente, di ottima fattura, ceduta in affitto da un privato alla coop “Il Faggio” che, come soggetto privato, si occupa di tale accoglienza».

Le coop continuano a fare ottimi affari. E il governo invia clandestini infetti – non esiste altra spiegazione, per tute sanitarie e mascherine – senza avvertire le popolazioni locali, in una opera quasi maniacale di diffusione sul territorio.