Torino: ‘nomadi’ cacciano anziani dai loro orti

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Hanno vinto gli zingari, con le loro minacce e le violenze, ha vinto l’ingiustizia. Ha vinto la politica criminale di Fassino.

Così, non c’è più traccia degli anziani torinesi che curavano i loro orti in corso Tazzoli, vicino al campo nomadi abusivo. Se ne sono dovuti andare.

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Gli zingari hanno saccheggiato quel potevano, ma a dimostrazione della loro incapacità di impegnarsi in qualcosa che non sia il furto e l’accattonaggio, i frutti maturano e marciscono sulle piante. Non cresce più nulla, perché nessuno cura più nulla.

“Non cresce più nulla da queste parti” racconta sconsolato uno dei ragazzi che lavora in una delle aziende. La cancellata che conduceva alle baracche è stata smontata e in lontananza si può scorgere persino un vecchio tavolo. “Una volta i pensionati lo usavano per giocare a carte, ci passavano le loro giornate”.

“Entravano a rubare la frutta e poi rompevano serrature e cancellate, e alla fine, gli anziani, se ne sono andati”. E gli zingari hanno smesso di entrare, perché loro rubano, non coltivano.

“Sono stati costretti a cambiare aria, cacciati da quei rom che si sono insediati abusivamente dall’altro lato della strada” rivela un signore sulla cinquantina indicando il campo nomadi abusivo di corso Tazzoli.

Tutto intorno è refurtiva e l’odore acre della combustione abusiva di materiale rubato. Questa è la Torino di Fassino: non è una città per vecchi. E’ una città per zingari. E ladri.




3 pensieri su “Torino: ‘nomadi’ cacciano anziani dai loro orti”

  1. Tutto ciò è molto toccante, peccato che quegli orti erano del tutto abusivi: ‘sta gente s’era accaparrata il terreno pubblico per farci personali orti privati. Bella gente pure quelli.

I commenti sono chiusi.