Isis usa il waterboarding su prigionieri occidentali

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FOLEY TORTURATO DURANTE LA PRIGIONIA

Lo Stato islamico avrebbe torturato i suoi ostaggi occidentali con la tecnica del waterboarding, la stessa usata dalla Cia sui presunti terroristi arrestati dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Lo riferiscono alcune persone, rimaste anonime, “venute a conoscenza del trattamento dei sequestrati”.

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Secondo le fonti sarebbero almeno quattro i prigionieri occidentali dell’Isis sottoposti “parecchie volte” alla tecnica che consiste nel provocare un apparente annegamento. Tra questi compare anche il giornalista americano James Foley, decapitato dai miliziani jihadisti. Oltre a questo il Washington Post racconta che le fonti sostengono che i prigionieri (compreso Foley) sarebbero detenuti a Raqqa, città nel nord della Siria e roccaforte dello Stato islamico.

Foley avrebbe anche “subito molti abusi fisici” durante la prigionia, soprattutto perché i rapitori avevano trovato nel suo computer alcune foto di suo fratello, un militare dell’esercito americano.




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