Suore selvaggiamente picchiate in Bangladesh, scatta la protesta

Vox
Condividi!

SuoreMigliaia di cristiani hanno manifestato lunedì scorso in numerose città del Bangladesh, per protestare contro l’attacco condotto nella notte tra il 6 ed il 7 luglio scorsi, ad opera di una cinquantina di musulmani armati di coltelli e spranghe di ferro, contro la parrocchia cattolica e la casa delle Suore nel villaggio di Boldipukur, nella Diocesi di Dinajpur, 440 chilometri a Nord-Ovest della capitale Dacca. Durante la selvaggia aggressione le religiose sono rimaste seriamente ferite. Inoltre, sono state derubate di denaro ed oggetti vari per un bottino pari ad un milione di taka, equivalente a 12.821 dollari americani.

Nella vicina Rangpur, oltre 2.500 cristiani hanno voluto così pubblicamente esprimere la propria collera: «Non possiamo più tollerare attentati tanto odiosi contro delle donne consacrate a Dio – ha dichiarato don Anthony Sen, Segretario della Commissione diocesana Giustizia e Pace I colpevoli devono essere immediatamente tradotti in carcere e giudicati con procedura d’urgenza. Il governo deve assumere nei loro confronti dei provvedimenti esemplari, per evitare che episodi di questo tipo abbiano a ripetersi in futuro, nonché per assicurare la tutela delle minoranze». Al corteo di protesta si sono uniti anche esponenti islamici e induisti.

Vox

La versione ufficiale imputa l’attacco a motivi legati alla criminalità spicciola. Rabiul Alam, Capo della Polizia di Mithapukur, sotto il distretto di Rangpur, ha confermato ch’erano state fermate dieci persone subito dopo i disordini: i malviventi avrebbero dichiarato durante gli interrogatori effettuati d’aver agito unicamente per rapina. Due di loro, tra l’altro, sarebbero nomi già noti alle forze dell’ordine come ladri professionisti con numerosi precedenti penali. Ma gli ecclesiastici locali non credono assolutamente a questa versione e ritengono invece che si tratti di un «attacco terroristico pianificato» contro la Chiesa Cattolica da musulmani guidati da Asaduzzaman Saja Fakir, deciso a predare le loro terre. Già cercò quattro anni fa di mettere a segno un tentativo analogo, ma il giudice gli ordinò all’epoca di restituire il maltolto ai legittimi proprietari ovvero sacerdoti e religiose. In un altro incidente, oltre 50 Cattolici rimasero feriti per aver eretto un muro di confine sulla loro proprietà. Anche in questo caso è stata una sentenza a rimettere ordine. Ma fino a quando ciò sarà possibile?

In collaborazione con: nocristianofobia.org