Macalli For President: “Agnelli? Senza quel nome sarebbe al tornio”

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“LUI E LA SUA FAMIGLIA HANNO SPOLPATO L’ITALIA”

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Il presidente della Lega Pro Mario Macalli non le manda a dire al rampollo degli Agnelli, Andrea: “Io quando vado a lavorare produco e pago le tasse, lui e la sua famiglia fino a oggi hanno spolpato l’Italia. Cerchiamo di offendere meno, a nessuno è permesso. Non sono unti dal Signore, hanno solo il cognome e senza quello forse andrebbero in un tornio ogni mattina e vediamo quanti pezzi producono in un’ora. Io mangio a casa mia, non mangio con i soldi del governo italiano”.
“In questi giorni la democrazia viene calpestata, ora stanno scocciando davvero. Uno si presenta col programma e chiede i voti. Se li prende governa sennò va a casa. Io sostenni da solo Abete che pur prendendo il 65% dei voti non riuscì a essere eletto: quelli che oggi ci vogliono dare lezioni sono gli stessi che hanno bloccato il calcio italiano per anni”.
“Per un anno e mezzo la Serie A ha disertato il consiglio federale perché voleva più stranieri, oggi ci fa la lezione – aggiunge Macalli -. Parlano perché devono dare aria alla bocca. Chi è giovane ha il vantaggio di essere appunto più giovane dell’anziano, ma lo svantaggio che non sa se raggiungerà l’età dell’anziano”. Macalli appoggia Tavecchio nella corsa alla presidenza Figc ma si limita a dire: “Le società di Lega Pro decideranno secondo il loro volere ma io ho il dovere di spiegare loro ciò che penso. Se qualcuno ha dubbi venga da me a vedere quanti voti si prendono”. Infine, l’ennesima giusta bocciatura alle seconde squadre: “I club di A diano a noi i loro salumi. Li faremo stagionare bene, ma vogliamo essere pagati per questo”.
Non fa una piega. Ecco un ottimo presidente federale.