Junker, ‘Presidente Ue sapeva di attentati, e lasciò fare’

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E’ IL RISULTATO DI UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA NEL SUO PAESE

LO SCORSO ANNO VENNE  COSTRETTO ALLE DIMISSIONI IN LUSSEMBURGO

 

I padroni del vapore hanno scelto l’eurofanatico Juncker come futuro presidente della Commissione Europea, sostituisce Barroso. Un automa ne sostituisce un altro, sono intercambiabili.

L’uomo è descritto bene dalla sua frase più famosa: “quando il gioco si fa duro, bisogna mentire”.

E per le sue menzogne è stato costretto a rassegnare le dimissioni da premier del Lussemburgo, lo scorso anno, dopo che un’inchiesta parlamentare aveva concluso che il suo governo aveva permesso a settori della sicurezza del Granducato di operare al di sopra della legge per spiare chiunque percepissero come una ‘minaccia’.

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Una vera e propria organizzazione terrorista. Questi ‘settori coperti’ sono stati coinvolti in una serie di attentati contro stazioni di polizia, la rete elettrica e l’aeroporto in una strategia della tensione tesa ad incolpare l’opposizione al governo.

Secondo i risultati ufficiali dell’inchiesta, Juncker non avrebbe giocato un ruolo diretto, ma avrebbe ‘chiuso un occhio’.

Chi comanda, spesso lascia intendere cosa si deve fare, senza dare ordini diretti per non risultare poi implicato.

Resta il fatto che un tale personaggio è ora il presidente in pectore della commissione Ue: un bugiardo patentato che guida – o finge di non vedere – operazioni sotto copertura contro dissidenti politici. Perfetto nel ruolo.