Brogli e voto di scambio: riconteggio ad Alcamo, a rischio sindaco PD

Vox
Condividi!

TUTTI I BROGLI DEL PD

Le schede per le elezioni amministrative di Alcamo devono essere ricontate

Lo ha deciso il Consiglio di Giustizia amministrativa, accogliendo la richiesta di Niclo Solina, candidato sindaco di una lista civica, sconfitto dal democratico Sebastiano Bonventre per 39 voti al ballottaggio del maggio 2012.

Si parla di brogli e voto di scambio.   Secondo i pm,  da intercettazioni messe in atto a seguito di un attentato, emerge chiaramente l’acquisto di voti per il candidato PD Bonventre, su ordine dell’allora senatore PD Papania.

INTERCETTAZIONI – “Ogni voto sono cinquanta euro: portandomi i voti, te ne debbo dare duecentocinquanta, te ne do trecento sicuri come la morte”.

Vox

Papania per fare eleggere Bonventre chissà cosa ha combinato”.

Su frasi come questa, si è basata la decisione del Consiglio per il riconteggio.

Si tratta, infatti, con ogni evidenza di elementi decisivi: quantomeno perché, a fronte di un così articolato e organizzato sistema di scambio tra ogni singolo voto, reso volontariamente riconoscibile proprio quale condizione per poterne poi esigere il pretium sceleris, e il relativo compenso pattuito (pari a 50 euro pro capite), si colorano di adeguata verosimiglianza le censure dedotte in prime cure dal ricorrente”, scrive il giudice Ermanno De Francisco, estensore della sentenza.

Acquisite tutte e solo le schede individuabili alla stregua dei predetti criteri, il verificatore accerterà che ciascuna di esse sia concretamente idonea a rendere riconoscibile il voto espresso dall’elettore; ma, comunque, relazionerà anche su quelle non ritenute idonee a tal fine, conteggiandole separatamente”.

 




Un pensiero su “Brogli e voto di scambio: riconteggio ad Alcamo, a rischio sindaco PD”

I commenti sono chiusi.