Prima c’è stato il caso dei poliziotti pestati in piazza dai fancazzisti figli di papà e che non dovevano difendersi, scaricati e offesi dal Capo (politico) della Polizia. Lo stesso che come prefetto ha ridotto Roma nella cloaca di ladri, zingari e scippatori che è oggi.
Ora, il governo ha sferrato un attacco per gli applausi che i poliziotti hanno dedicato ad alcuni colleghi condannati per il caso Aldrovandi.
“Gli applausi sono un gesto gravissimo e inaccettabile che offende la memoria di un ragazzo che non c’è più e rinnova il dolore della sua famiglia”.
Così il ministro dell’Interno, Alfano, ha commentato su Twitter la standing ovation al Congresso del sindacato autonomo di polizia per 3 dei 4 agenti condannati per la morte del ragazzo.
Quegli applausi “danneggiano la Polizia e il suo prestigio”, ha scritto Alfano.
“L’onorabilità della Polizia di Stato è stata irrimediabilmente vilipesa e solo una operazione di verità sarà in grado di riscattare il danno patito”.
E’ la replica del segretario del Sap, Tonelli, contenuta in una nota ufficiale.
“Alla stessa stregua i nostri colleghi, ingiustamente condannati, hanno patito un danno infinito”, aggiunge Tonelli nella nota.
E se, i poliziotti abbandonassero Al Fano e i ministri al loro destino? Se domani non uscissero di scorta…E’ la minaccia potenzialmente devastante, che si sta diffondendo sui social network e sui forum di riferimento dei poliziotti.
Qui, c’è troppa gente in cerca di facile pubblicità – ci riferiamo ad Al Fano – che non è in grado di sostenere il ruolo che compete loro.
Cosa è successo nel caso Aldovrandi, con certezza lo sanno solo i protagonisti – morto compreso – quindi non giudichiamo. Essere innocentisti o colpevolisti per partito preso o ideologia è demenziale. Ma polemizzare perché dei poliziotti applaudono dei colleghi che ritengono innocenti e perseguitati, significa andare a creare inutili e dannose polemiche.
Non sono un fan della PS, ma se rifiutassero di scortare i “nostri” politici ladroni per marciare a fianco di chi con le tasse paga il loro stipendio verrebbero rivalutati e stimati per i loro sacrifici e rischi. Ora sono visti male
Caro andrea quello che dici è giustissimo
Ma per quanto riguarda le tasse vorrei informarti che il 48% del mio misero stipendio( dopo 27 anni di onoratissimo servizio prestato per la tutela del cittadino e per la giustizia quasi sempre sacrificando gli interessi della mia famiglia) lo verso in tasse direttamente dalla busta paga! E quelle tasse non so dove vanno e non le rinfaccio a nessuno, sperando che possono servire a migliorare il futuro dei nostri figli!
La realtà è che la “notizia è sempre falsa perché manipolata dagli interessi di chi se ne fa portavoce ”
Non giustifico nessuno ma una esternazione di gioia per persone messe al bando “forse ingiustamente” e dico forse perché io non c’ero, è stata ancora una volta usata per manipolare un fatto per fini politici.
La verità la conoscono solo loro e Dio e sopra ognuno di noi!