Africa: Ebola si diffonde, quasi 200 i morti e non c’è cura

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Scansione al microscopio elettronico del virus Ebola

Il focolaio del virus Ebola in Guinea avrebbe già ucciso quasi 200 persone, 70 con certezza, mentre ci sono altri 111 casi sospetti.

La malattia si è ormai diffusa dalle zone rurali verso la capitale, Conakry.

Casi sono stati anche rilevati nelle città di Guekedou, Macenta, Kissidougou e Dabola.

La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, un organismo regionale conosciuto come Ecowas, ha espresso “profonda preoccupazione” e ha chiesto – che novità – l’aiuto internazionale per contrastare la “minaccia grave”.

La diffusione a Conakry, una città di 1,6 milioni di persone, rappresenta una “nuova dinamica” nel focolaio,  e la situazione resta “estremamente fluida”, Gregory Hartl, portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha detto ieri.

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Ma l’epidemia sembra essersi ormai diffusa oltre la Guinea: le autorità sanitarie della Sierra Leone, della Liberia e del Senegal stanno studiando la morte di persone con sintomi tipici di Ebola. I sintomi includono febbre, vomito, emorragie interne ed esterne, e non vi è alcun trattamento o vaccino, secondo l’OMS.

E’ IL CEPPO PIU’ MORTALE

L’epidemia riguarda il ceppo Zaire del virus Ebola, il più comune e mortale delle cinque varietà conosciute, con un tasso di mortalità del 90 per cento.

La Guinea ha proibito la vendita e il consumo di pipistrelli, che possono fungere da serbatoi naturali del virus, e messo in guardia dal mangiare animale consumati abitualmente nel paese come  ratti e scimmie.

Fermate l’operazione Mare Nostrum.




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