Comune di Roma è pozzo senza fondo: vuole 160 milioni di euro per pre-pensionare 4mila dipendenti

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ROMA – Siamo tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri. Così Marino vuole una deroga alla legge Fornero per avviare subito quattromila prepensionamenti in Campidoglio e risparmiare 160 milioni di euro all’anno. Soldi che, ovviamente, dovrebbero pagare i contribuenti italiani sotto forma di pensioni anticipate agli ex dipendenti del Comune.

Senza vergogna: “Si tratta di un emendamento che è stato chiesto dall’Anci già nella legge di stabilità – ha spiegato il sindaco – Prevedeva per i grandi Comuni che hanno migliaia di dipendenti la possibilità di ritornare alla normativa pre-Fornero. Io ho ricordato che è una questione aperta non solo per Roma, ma per molti Comuni italiani”.

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L’idea sarà discussa martedì al tavolo della cabina di regia con il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia. Siamo apposto. All’incontro voluto dal sindaco per elaborare il piano di rientro triennale previsto dal decreto, verrà presentata una bozza di bilancio 2014.

In sostanza si vuole rottamare persone in grado di lavorare, facendo pesare i costi sulla collettività. Non solo, si pretende per il Comune di Roma e i suoi dipendenti, un trattamento privilegiato rispetto ai dipendenti privati (anche romani) e pubblici di tutta Italia. Vomitevole.

Perché i dipendenti del Comune di Roma dovrebbero avere un trattamento privilegiato rispetto a quelli di Milano, Torino, Napoli, Firenze, Verona, Latina e di tutti gli altri comuni italiani?