Il Parlamento va a puttane

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Non in senso stretto, anche se non è da escludere. Lo Stato, quello che già specula su tumori ai polmoni e gioco d’azzardo, ora vuole mettere le mani anche sulla prostituzione.

Dove c’è un business, lì, i nostri politici vogliono mettere le mani. E così fanno a gara per trasformare le prostitute in una sorta di battone a partita Iva. Con lo Stato come magnaccia.

Dopo avere legalizzato e diffuso in modo capillare – le due cose si accompagnano sempre – le scommesse e il gioco d’azzardo per poveracci, rovinando famiglie, ora, vogliono fare lo stesso con le puttane. Perché, dicono, così pagheranno le tasse e lo Stato metterà via un bel gruzzolo. Ovviamente non è così, ma anche così fosse, anche se fosse ‘utile’, questo non lo trasformerebbe in qualcosa di giusto. L’utilitarismo è qualcosa con il quale un identitario non deve scendere a compromessi.

Fosse solo per motivi meramente economici, anche il commercio d’organi andrebbe legalizzato. E tassato. Sai che giro di denaro per le casse statali. E poi, perché fermarsi alla prostituzione ‘classica’, e non sconfinare in quella minorile, anche lì potrebbe esserci un bel business e dei bei soldi da tirare su per sua maestà lo Stato.
C’è poi il traffico di bambini, di ovuli e uteri già fiorente nell’America che piace tanto ai giornali di ‘destra’, quelli che in questo periodo hanno un nuovo opinionista, un trans che ‘vuole essere tassato’ per il suo ‘lavoro’.

Mai cedere al pensiero minimo dell’utilitarismo, che è l’anticamera della depravazione morale. Il fatto che una cosa possa essere ‘conveniente’, non la rende giusta. Anzi, è spesso vero il contrario.

C’è poi un altro tipo di fautori della legalizzazione della prostituzione – che hanno un fine onesto – quelli della ‘riduzione del danno’. Secondo loro, regolare, significherebbe ridurne l’impatto, toglierlo dalle strade. Sbagliato.

Abbiamo tutti, davanti agli occhi il disastro delle slot-machine. E nel caso in cui la prostituzione si ‘ghettizzasse’ in zone particolari delle città, accadrebbe come nei paesi dove già è legale: verrebbero fagocitati quartieri poveri, con interi settori della popolazione che non potrebbero trasferirsi per mancanza di risorse, prigionieri dei ghetti del sesso.

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E poi, pensate allo squallido lato pratico. Ogni anno, il governo dovrebbe rilasciare permessi di soggiorno per puttane.

Chi scrive non pensa che la prostituzione possa scomparire. E’ sempre esistita, e probabilmente sempre esisterà, finché non sarà ‘automatizzata’. Ma può essere limitata ai minimi termini. Basta volerlo. Ma non vogliono farlo i giornali, che vivono degli annunci pubblicitari di trans e puttane. Non vogliono farlo i politici, che hanno bisogno di una valvola di sfogo per gente che, altrimenti, potrebbe anche iniziare a pensare e a ribellarsi (la prostituzione, insieme a tutto il resto della ‘industria’ dei divertimenti, è il medium attraverso il quale i totalitarismi moderni controllano le masse).

Ci sarebbe un modo molto semplice per ridurre la prostituzione alle sole puttane (quelle che si definiscono escort) ed è, come in ogni altro ambito criminale, chiudere con l’immigrazione. Soprattutto bloccare la libera circolazione nella Ue: perché il 99% delle prostitute sono straniere. Sono ragazze, nella stragrande maggioranza dei casi, comprate e sfruttate. E il loro triste destino sarebbe facilmente evitabile non facendole entrare e togliendo alla fonte la ‘merce’ ai loro sfruttatori.

Invece, c’è chi vuole guadagnarci. Sono i magnaccia in pantofole.

E poi diciamolo chiaro. Più soldi lo Stato incassa, più ne spende. Non è una mancanza di ‘incasso’, che rende lo Stato quello che è: un’idrovora senza requie. E’, semmai, l’opposto: lo Stato è il mostro attuale per ‘eccesso di incasso’, è questo che lo sta trasformando in un Leviatano osceno e minaccioso. Ci mancano anche le marchette sulle puttane, da cui i nostri politici possono mangiare.

Vogliono aggiungere entropia ad entropia. Perché i loro piani abbiano successo, nulla deve sopravvivere della bellezza che ci circonda. E la bellezza è, alla fine, soprattutto ordine e giustizia. E’ difesa dei più deboli. E’ fare la cosa giusta: speculare sulla carne delle ragazze non è, fare la cosa giusta.

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Fonte: Identità.com