Clandestini: Israele li manda in Uganda

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Israele sta segretamente trasferendo immigrati clandestini dall’Africa in Uganda, secondo Haaretz, giornale israeliano.
Il giornale cita un alto funzionario del governo israeliano, anonimo.

Lo scorso giugno, un funzionario del governo ha detto alla Corte Suprema israeliana che un accordo era stato raggiunto con un paese terzo ‘senza nome’, pronto ad accogliere gli africani in cerca di asilo in Israele.

Il ministro dell’Interno Gideon Saar ha detto il mese scorso che 1.500 fuori dei circa 60.000 immigrati clandestini africani che vivono in Israele erano pronti a lasciare il paese entro la fine di febbraio.

I dati ufficiali israeliani dicono che ci sono circa 52.000 africani nel paese illegalmente, soprattutto da Sudan ed Eritrea. Sono riusciti a entrare nel paese attraverso il deserto al confine con l’Egitto prima del completamento alla fine dello scorso anno di una recinzione hi-tech lungo il confine con la penisola del Sinai che ha bloccato il flusso.

Mentre le ONG di sinistra insistono la maggior parte sono profughi in fuga un pericolo immediato per la propria vita, il governo israeliano dice che sono semplicemente migranti economici in cerca di lavoro, e sottolinea che solo una piccola minoranza ha anche presentato istanza di status di rifugiato.

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La questione degli infiltrati illegali colpito i titoli alla fine dello scorso anno dopo una coalizione di gruppi di estrema sinistra ha organizzato una serie di proteste di massa esigenti Israele concedere quei clandestini che attualmente vivono nel paese lo status di rifugiato, e le misure volte a deportarli opposte.

Per molti israeliani il massiccio afflusso di immigrati è insostenibile e potenzialmente destabilizzante per il piccolo paese, con una popolazione di appena 8 milioni. I residenti dei quartieri più poveri di Israele – in particolare nel sud di Tel Aviv, dove si concentrano la maggior parte degli infiltrati illegali – si lamentano che i clandestini sono responsabili di un picco massiccio della criminalità, tra cui rapine, violenza sessuale e stupro.

Nel sud di Tel Aviv, dove la maggioranza dei clandestini si sono stabiliti in cerca di lavoro, la situazione è particolarmente grave.

La scorsa estate ha visto una serie di crimini particolarmente efferati compiuti da immigrati clandestini, tra cui un uomo di 35 anni che è stato trascinato fuori dalla sua auto e picchiato senza senso in un attacco casuale da una banda di giovani africani.

L’attuale governo ha intensificato le mosse per espellerli, dicendo che rappresentano una minaccia per il carattere ebraico dello Stato.