Pd: ‘Voto agli immigrati, così vinciamo sempre noi’

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Chiamparino, candidato del Pd alla regione Piemonte, dopo avere devastato Torino si chiede: “Perchè un condannato decide, ma gli immigrati non votano?”.
“Da Berlusconi dipendono le sorti della Repubblica, chi lavora e paga le tasse non può scegliere il proprio sindaco”. Lasciamo perdere B., la Costituzione garantisce a tutti ai detenuti o condannati il diritto di voto, ovvero l’esercizio politico passivo. Il Pd vuole togliere ai condannati e ai detenuti il diritto di votare? Propongano una legge.

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Quanto al discorso delle tasse. E’ dimostrato che gli immigrati costano più di quanto paghino in tasse, ma fosse anche vero, l’Italia non è gli Usa, l’Italia è una nazione antica, non si è formata come ‘comunità di destino’, ma sui legami di sangue. E poi, se seguissimo il bizzarro ragionamento di Chiamparino e del Pd, che pensano il voto dipenda dal mero pagamento delle tasse, gli italiani sotto la soglia di povertà che non le pagano, dovrebbero perdere il diritto di voto. Gli studenti non dovrebbero votare. Le casalinghe nemmeno. E chi paga molte tasse, magari, dovrebbe avere due voti. Vuole, il Pd, il ritorno al voto per censo?

E conclude in una escalation Chiamparino: “Col diritto di voto alle amministrative crescerebbe anche la sicurezza”. Per quale strano motivo non si sa. In Francia votano da decenni, la sicurezza è peggiorata, perché gli immigrati votano, prima, quelli come Chiamparino, poi, direttamente i loro.