Torino: altre nove casette ai Rom

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Torino – Un’altra cinquantina di zingari è stata inviata dal Comune di Torino nelle casette messe a disposizione dall’amministrazione Fassino. Si tratterebbe in tutto di 9 famiglie Rom che verranno ospitate in altrettanti appartamenti.
Fassino definisce questi appartamenti ‘social housing’ – in inglese chiamano così le case popolari – perché, secondo lui, pagherebbero – in teoria – un minimo di affitto e bollette. Quanto è, un minimo? E poi, perché privilegiare i Rom rispetto ai torinesi? Le giovani coppie torinesi non meritano delle case in ‘social housing’ dove pagare un ‘minimo di affitto e bollette’?

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Come già scritto nell’articolo che denunciava la marchetta di Fassino, si occupano di questo business: cooperativa Valdocco, capofila del progetto, Terra del Fuoco, Aizo, Liberi Tutti, Strana Idea e Cri comitato provinciale. Tutti nomi che lasciano poco all’immaginazione di cosa accadrà. E tutte associazioni che non lavorano gratis.

Ma il futuro resta un punto interrogativo, a cominciare dal trasferimento delle prossime famiglie. Di sicuro il progetto proseguirà come da copione fino alla fine dell’anno. Mercoledì mattina, inoltre, il Comune di Torino effettuerà un primo sopralluogo sul lungo Stura Lazio per capire meglio come associazioni, forze dell’ordine e croce rossa stiano tenendo sott’occhio la situazione. “Le famiglie che lasceranno il campo verranno inserite in un nuovo percorso” hanno spiegato proprio ieri dalla cooperativa Valdocco.

In tutto sono oltre 500 gli zingari che troveranno alloggio nelle casette comunali. Una cinquantina di appartamenti sottratti alla disponibilità dei torinesi.




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