Ravenna, il Sindaco degli immigrati ha paura: ‘limitiamo gli ingressi o scoppia rivolta’

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“Ci vuole un tetto agli immigrati”. Dopo il “no” all’immigrazione – comunitaria e non – dalla Svizzera, è scontro nel Pd. Il sindaco Fabrizio Matteucci, storico militante Pci-Pds-Ds, chiede al suo partito una riflessione sul tema: “Il Partito Democratico non deve avere paura di discutere e decidere su nuove regole che fissino un tetto al numero degli ingressi nel nostro Paese”, scrive Matteucci a Renzi.

Una lettera più dettata dal panico che dalla reale convinzione di affrontare l’invasione in atto: “non si scappa”: o “lo affrontiamo noi” o “il clima che c’e’ in giro gonfierà le vele della destra razzista, perderanno i valori in cui crediamo, perderà l’Italia”.

E “sarebbe colpa grave lasciare a se stessa o in mano a degli avventurieri l’onda svizzera, che presto diventerà anche onda italiana ed europea: io provo a lanciare il sasso nello stagno e non nascondo la mano”.

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Matteucci è il sindaco della moschea la seconda più grande in Italia per dimensioni, è favorevole allo ius soli, al dimezzamento dei tempi per ottenere la cittadinanza da parte degli stranieri, al diritto di voto. In pratica uno xenofilo che vuole vendere il suo paese e che, terrorizzato dall’ondata di consapevolezza in atto cerca di ‘camuffarsi’ da qualcosa che non è.

E’ il sindaco dei due consiglieri comunali stranieri aggiunti, votati dagli immigrati che, secondo la legge, non possono votare.

“Non dobbiamo avere paura: il tema del limite del numero degli ingressi va affrontato. Abbiamo bisogno di un dibattito vero, anche duro se necessario, ne abbiamo bisogno adesso”, incalza Matteucci titolando la sua lettera “Ci vuole una proposta del Pd sulla sostenibilità dell’immigrazione, ci vuole un limite al numero di ingressi”.

Del resto, continua Matteucci, “sotto la pelle della vecchia Europa e della anzianissima Italia cova un pericolo incendiario, io lo sento crescere sotto la pelle della mia città. Nei tempi di crisi, e che crisi stiamo vivendo, le persone e le comunità cercano soluzioni”. E, argomenta ancora il sindaco di Ravenna, “quando le soluzioni tardano ad arrivare, si scatena la caccia ai capri espiatori. Una immigrazione tumultuosa e il fallimento delle ricette politiche in materia degli ultimi 20 anni si prestano alla perfezione. La destra e la Lega, che hanno a lungo dominato questo ventennio, se la sono cavata facendo la faccia feroce e non combinando un emerito nulla”. Grazie a magistrati e amministrazioni locali come quella di Ravenna. E grazie a Prodi, che nel 2007 ha aperto ai romeni.

Ma, ormai, caro Matteucci, è tardi. Questo amico degli immigrati è già ‘indietro’, la sua è una ‘battaglia di retroguardia’: qui non è più tempo di ‘limitare’ gli ingressi. E’ tempo di chiuderli. E’ tempo di espellere i clandestini e chi non ha lavoro. E’ tempo di smetterla di far scorrazzare romeni e albanesi senza visto. E’ tempo di rottamare il Pd e i suoi sindaci.




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