Polemiche a Forlì per la gestione dell’epidemia di Tubercolosi in un centro per immigrati dove un tunisino è morto, a Borgo Sisa di Forlì. Dopo la scoperta del contagio è partito il protocollo di profilassi e “quarantena” – ma li avranno trovati tutti, visto che si tratta di un centro notturno? – per evitare la diffusione della malattia che si credeva debellata ma che ormai è tornata ‘grazie’ all’immigrazione.
Dopo il decesso sono risultati altri casi positivi, che sono in cura presso le strutture sanitarie pubbliche. A spese nostre.
E Forza Nuova, con Andrea Proli, domanda: “Perché gli immigrati risultati positivi al test non sono stati messi in isolamento? Perché agli immigrati contagiati è stato permesso di girare liberamente per la città? Perché gli è stato permesso di cambiare dormitorio, esponendo al contagio altre persone?”
“Sicuramente in nome di quel buonismo assurdo, che predilige gli interessi di pochi rispetto a quelli di tanti; in nome di una politica sempre più distante dai veri bisogni dei cittadini ma sempre più pronta a tutelare chi italiano non è, si è fatto finta di niente, si è minimizzato. Tra qualche mese, quando ci saranno le elezioni amministrative, speriamo e confidiamo nel fatto che i forlivesi si ricorderanno degli innumerevoli sbagli di questa amministrazione in questi anni, e di quando, mentre i nostri operai rischiano il posto di lavoro alla Ferretti e alla Zanussi, il Comune non ha trovato di meglio da fare che attentare alla salute della propria gente”.