Joele, ammazzato da immigrati dell’Est era contro l’invasione

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Si dice spesso che sono sempre i migliori che se ne vanno, quasi sempre è una frase di circostanza, stavolta è la semplice descrizione della realtà. Il ragazzo italiano ammazzato da un branco di criminali dell’Est non era il solito tontolone, aveva ben chiara la realtà di quello che sta accadendo al nostro Paese. Aveva ben chiara la differenza tra l’andare in un paese per vivere un’esperienza e l’invasione che le nazioni europee stanno subendo.

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E alla luce di tutto questo fanno ancora più schifo le spregevoli strumentalizzazioni – su notizie poi rivelatesi false – che una certa stampa aveva già avviato ancora a cadavere caldo. Una stampa spregevole parte proprio di quel sistema che Joele, evidentemente, disprezzava.

Abbiamo riflettuto se pubblicare o meno questo screenshot inviatoci da un lettore, per non strumentalizzare in senso contrario dopo le strumentalizzazioni degli avvoltoi di regime, ma in tutto questo can can mediatico, l’unico che non ha parlato è Joele, non può più farlo, così ognuno può ‘utilizzare’ la sua morte.

Allora che parlino le sue ultime parole da vivo: Non si può continuare così. Svegliamoci.