“C’era una volta”: la Bella Addormentata diventa lesbica

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Mulan e AuroraDurante un episodio della famosa fiction americana, Mulan fa coming-out e rivela il suo amore ad Aurora. Purtroppo, nonostante fosse addormentata, lei è già incinta del principe e declina l’invito. La buona Mulan allora decide “di non dirle niente” e di abbandonarla fra le lacrime.
Inizia così, o prosegue nei suoi effetti, il sassolino lanciato dalla Disney per cambiare i gusti sessuali dei propri personaggi (e dei propri ascoltatori), troppo monotoni nella loro eterosessualità per essere ancora veri.
Peccato che questi contenuti tocchino fasce d’età e famiglie che, forse, non hanno la minima intenzione di riceverli. Peccato che questo dubbio non venga nemmeno in mente a chi è solo interessato a fare ascolti, o ad assicurarsi i finanziamenti di potenti lobby. Ma non c’è scampo.

Quello di Mulan non è e non sarà un episodio isolato. Il dibattito su come far entrare le tematiche omosessuali all’interno delle fiction è già partito in America da tempo, ed è stato anche discusso in Italia nei quattro seminari dal titolo “Orgoglio e Pregiudizi”, promossi da Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali). In pratica, una serie di incontri aperti “a giornalisti e operatori della comunicazione che vorranno misurarsi sul tema di una informazione che non discrimina”.
Nell’ultimo di questi, Giovanni Anversa, giornalista e conduttore televisivo della Rai, ha dichiarato: “È la fiction che ha dato in questi anni la chiave di maggiore normalizzazione, nonostante l’oscillare in tv con la spettacolarizzazione […] Negli Usa lo chiamano effettoWill e Grace: è scientificamente dimostrato che chi conosce gay e lesbiche diminuisce i propri pregiudizi nei loro confronti. Si riconoscono i diritti se si riconoscono come persone, e da questo punto di vista la tv funziona meglio di libri e approfondimenti, perché te la trovi accesa in casa senza andarla a cercare”.
Ecco, è proprio questo il punto. La televisione fornisce contenuti anche se non li vai a cercare, anche se non ti interessano, anche se la pensi in modo diverso e non ti pare giusto cancellare ciò che credi, solo per adeguarti e “normatizzarti”.

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Quello che, infatti, non viene mai detto in questi dibattiti, è che la maggior parte delle persone non ha come principale interesse i gusti sessuali dei gay. Le famiglie e i loro figli, attualmente, hanno problemi come la disoccupazione, le tasse, un futuro che non esiste più. Problemi da poveracci, insomma, che i ricchi omosessuali forse non hanno, giacché “i turisti gay valgono oro”.
A questi banali problemi da morti di fame, le “fiction che pensano per noi” vogliono aggiungere anche quello di spiegare ai propri figli perché Mulan si è innamorata di Aurora. Con questi contenuti vogliono entrare in contesti non pertinenti, per sollevare questioni sentite solo da una minoranza.
E se non sei d’accordo col metodo (ma si potrà mai essere in disaccordo su qualcosa, oppure no?) è meglio che ti nascondi, perché sei un razzista omofobo che tra un po’ la legge verrà a stanare.
Non resterà altro da fare, allora, che spegnere la televisione e tornare a leggere le “vecchie” favole ai propri figli. Magari mentre il mondo va avanti a raccontare storie frantumate e distrutte, solo perché i gay si sentono discriminati da Rapunzel.

In collaborazione con: nocristianofobia.org

E soprattutto con certi programmi si tenta di manipolare le menti dei bambini, mostrando come ‘normali’ cose che, in realtà, non lo sono. Non è strano che la nuova Disney sia dietro tutto questo. Il problema è che siamo talmente assediati da prodotti mediatici di questo tipo, da rendere impossibile anche la scelta: per forza, non ‘devi avere scelta’, altrimenti sarebbe ovvia. E quindi diviene impossibile anche evitare un certo tipo di propaganda senza isolarsi totalmente dall’intrattenimento televisivo.