La lettera: io non ho potuto spacciare merce falsa per laurearmi

Vox
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Gentile redazione di Voxnews, desidero mettermi in coda alla ministra Kyenge e fare i complimenti a Rachid che ha saputo seguire i propri sogni.
Rachid s’è laureato in Ingegneria al Politecnico di Torino ed è riuscito a mantenersi agli studi facendo semplicemente il vucumprà.
Chi vi sta scrivendo è uno studente di ingegneria nel medesimo politecnico ma forse sarebbe meglio dire ex studente perchè a differenza di Rachid non ho saputo inseguire abbastanza i miei sogni.
Capitò infatti che sopraggiunte difficoltà economiche non permisero più ai miei genitori di aiutarmi a sostenere i costi di iscrizione quindi dovetti cercare un impiego part time sufficientemente redditizio per poter affrontare le spese (retta + spostamenti + libri, circa 2000 euro l’anno). Ma cosa successe di bello ?
Che viviamo in italia ovvero in uno stato incivile dove ci sono soldi per tutti purché vengano sprecati allegramente e chi paga tutto questo ? Le aziende, le imprese, le attività commerciali, le quali finiscono per non dare più lavoro a nessuno e se mai dovessero assumere qualcuno è solo a condizioni assolutamente inaccettabili di orario e retribuzione.
Sapete, in teoria, uno studente dovrebbe studiare, dovrebbe seguire le lezioni e modellare la propria vita intorno ad esse: guai fare un discorso del genere a quei pochi ancora che cercano qualcuno da assumere perchè si viene subito scartati.
Come dice la ministra dei clandestini (pagata però con i nostri soldi, non certo quelli rimessi all’estero con i money transfer) il neo ingegnere è “un esempio che serve a incoraggiare i ragazzi ad andare avanti, a seguire la propria strada e a credere ai loro sogni” per cui mi chiedo: se io, 100% italiano, niente ius soli e bianco, mi fossi messo a fare il vucumprà per pagarmi gli studi, quanto sarei durato ? Quanto ci avrebbero messo le forze di polizia, così solerti nel tenere solo noi altri in riga (perchè il fratello migrante mica si deve toccare, è razzismo), a farmi sgomberare, sogno o non sogno ? Faccio presente che ci sono molti studenti dei corsi più avanzati che si mantengono agli studi offrendo ripetizioni alle matricole: lo sapete che da qualche tempo è scattata una vera e propria caccia a questi “sporchi evasori” ? Lì lo stato (con la s minuscola) si ricorda che ci sono delle tasse da incassare: chissà quante volte lo avrà fatto nei confronti di Rachid e dei suoi sogni.

Sono passati all’incirca due anni da quando, dolente o nolente, ho dovuto mettere da parte il mio di sogno. Sono tutt’ora disoccupato, ho in tasca un diploma che non vale la carta sul quale è stampato grazie ad una scuola da sempre dedita a promuovere cani e porci e non vedo chissà quali cambiamenti nel mio futuro. Come ingegnere avrei potuto sperare in qualcosa di meglio magari via da questa terra di morti, invece sto a rodermi il fegato e vedermi sorpassato da gente alla quale è concesso inseguire i propri sogni con ogni mezzo, anche non propriamente legale.

Mi chiedo tanto se sono io ad aver sbagliato qualcosa o se è sbagliato ciò che mi circonda, ma nel caso in cui la risposta giusta fosse la seconda, quand’è che ci sveglieremo, smetteremo di parlare e rimetteremo a posto tutto questo schifo ? Grazie

Vox

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/10/14/Kyenge-Rachid-insegna-seguire-sogni_9458801.html

Uno Stato che permette questo è uno Stato illegittimo. Non basta che un immigrato si autodenunci ammettendo di avere spacciato venduto merce falsa e in modo illegale, magari mettendo in crisi qualche negozietto con qualche famiglia italiana con il figlio all’Università – senza mai emettere scontrino ovviamente – e si spera solo ‘merce’ e non altro. Ma lo si erge anche ad esempio. Si erge ad esempio l’illegalità e la truffa.

Quand’è che ci sveglieremo, smetteremo di parlare e rimetteremo a posto tutto questo schifo ?

Quando?