Governo: “Qualunque cifra per salvare i clandestini”

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Cinque navi, sei elicotteri, quattro motovedette e due aerei P-180 con tecnologia per la visione notturna andranno ad aggiungersi all’attuale – e costosissimo – dispositivo degli scafisti di Stato: tre navi della Marina Militare: il Libra, un pattugliatore lungo circa 80 metri e con equipaggio di 80 uomini; il pattugliatore Cassiopea, 81 metri e 80 uomini; la fregata Espero, lunga 123 metri con una dislocamento quasi doppio rispetto alle altre due navi e 250 uomini a bordo. Queste navi svolgono un’azione di pattugliamento utilizzando a supporto due elicotteri, che si trovano a bordo delle stesse navi, in particolare i pattugliatori, e altri due che provengono dalla base di Catania. Al dispositivo della Marina Militare si aggiungono le dotazioni della Capitaneria di porto di Lampedusa, quattro motovedette, e della Guardia di Finanza, due navi e un altro paio di elicotteri. Inoltre, la Marina garantisce già la vigilanza di due aerei P-180 con tecnologia per la visione notturna. Al dispositivo militare contribuiscono inoltre gli aerei Atlantic schierati nella base di Sigonella, un assetto interforze che coinvolge sia la Marina sia l’Aeronautica, per il pattugliamento. Tra gli obiettivi del ministero della Difesa c’è il rafforzamento del Dism, una “cabina di regia radar” dislocata nelle vicinanze di Roma, per monitorare i movimenti di imbarcazioni, grandi e piccole, in navigazione nel Mediterraneo.

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Intanto, sull’aumento delle spese per questo dispiegamento monstre, il ministro della Difesa, ex Pdl, ex Dc ma fedelissimo alla poltrona e attualmente con Monti, Mario Mauro, ha detto che “serve un’azione imponente per evitare i naufragi in alto mare”. E che quanto costerà “ancora non con esattezza, ma il problema non è quanto costa, ma affrontare l’emergenza umanitaria in atto”. E bravo, con i soldi degli altri.

Scafisti di Stato.