Roma: ‘solo’ una cinese in classe, per non farla sentire sola ne ‘importano’ un’altra dalla Cina

Vox
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Siamo all’apoteosi della stupidità umana:“Tra dieci giorni arriverà una bambina cinese in classe, ho contattato la famiglia in Cina e così Maya non sarà più sola”. E’ questa la ‘soluzione’ trovata dalla preside della scuola Francesco Guicciardini di Roma al Colle Oppio, segnatevi bene il nome, Rosetta Attento, per risolvere, secondo lei, il caso della classe “residuale”: la prima elementare composta da 13 maschi, con il 50% di immigrati e una sola bambina, figlia anche lei di immigrati.

“Oltre il danno, la beffa”, hanno reagito i genitori degli alunni della I A, “in questo modo si creerà un maggior squilibrio nella composizione di una classe che nasce già problematica“.

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L’arrivo di un’altra cinese è stato annunciato durante una riunione con i genitori pochi giorni fa, nella quale la preside intendeva convincere alcune alunne iscritte in altre sezioni a spostarsi nella I A, per far compagnia alla cinese. Tentativo vano, nessun genitore è così scemo da trasferire le proprie figlie in una classe del genere.

E allora la geniale “trovata” della dirigente, che paghiamo profumatamente tra l’altro: “Ci sarà una nuova iscritta, anche se per adesso è all’estero”. Una soluzione paradossale e assurda agli occhi dei genitori che hanno già inviato alcune diffide all’Ufficio scolastico regionale per il Lazio, all’Assessorato regionale e al ministero dell’Istruzione, in cui chiedono che si faccia luce sui criteri seguiti per la formazione delle 4 classi prime elementari.

C’era una soluzione più veloce e meno costosa. Rimandare la cinese in Cina, che poi è casa sua. Soluzione troppo semplice per i geni dell’integrazione, meglio farne venire un’altra qui. A spese nostre.